Manovra, il ricordo di Meloni su Maroni e la conferenza con le misure: "Aiuti ai ceti medi non ai ricchi"
Il presidente del Consiglio ha presentato la Legge di Bilancio dicendosi soddisfatta del lavoro del Governo
Una Legge di Bilancio “coraggiosa” varata da un “Governo che in appena un mese ha scritto e presentato una manovra che ricalca e racconta di una visione politica”. Racconta così Giorgia Meloni in conferenza stampa la Finanziaria da 35 miliardi di euro approvata in Cdm, primo banco di prova del suo Esecutivo sul fronte economico.
La premier si dice “soddisfatta” del lavoro fatto con un “approccio da bilancio familiare” confermando le misure centrali della manovra, dal pacchetto di misure contro il caro-energia per imprese e famiglie, al taglio del cuneo fiscale, dalla flat tax alla tregua fiscale che “non è un condono”. Presenti nel provvedimento anche l’abolizione del Reddito di cittadinanza per gli occupabili dal 2024, l’introduzione di Quota 103 per le pensioni e di un mese di maternità facoltativa retribuito all’80%. Infine il ricordo dell'”amico” Roberto Maroni morto oggi a 67 anni, definito da Meloni “una delle persone più capaci che ho incontrato nella mia vita”.
- Manovra, le misure fiscali
- Manovra, le misure per la famiglia
- Le misure contro il caro-bollette
- Il Reddito di cittadinanza
Manovra, le misure fiscali
Giorgia Meloni ha presentato la Legge di Bilancio incentrata su “due priorità: la crescita, cioè mettere in sicurezza il tessuto produttivo e la giustizia sociale, cioè l’attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi”.
La premier ha rivendicato l’assenza di “bonus o condoni” in una manovra “rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora” come dimostrerebbe l’introduzione di “tre tasse piatte”, tra cui quella “sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro”.
Dal punto di vista fiscale trova conferma l’innalzamento della soglia per la flat tax a 85 mila euro e l’introduzione “della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente e fa il paio con estensione fringe benefit”.
Pilastro della manovra è il taglio del cuneo fiscale, aumentato dell’1% per i redditi più bassi dal 2% attuale, e l’annullamento del cartelle esattoriali sotto i mille euro antecedenti al 2015, con la rateizzazione con una maggiorazione del 3% per quelle superiori. Una tregua che, sottolinea la premier non rappresenta un condono “ma solo operazioni vantaggiose per lo Stato”.
“Lo spirito da cui muoviamo è un rapporto diverso tra Stato e contribuente: lo Stato non è più aggressivo e punitivo ma giusto e comprensivo verso chi è in difficoltà” ha detto la premier.
Manovra, le misure per la famiglia
Il presidente Meloni ha rivendicato la “scelta che non ha molti precedenti” di stanziare un miliardo e mezzo per “i provvedimenti per la famiglia e natalità”.
“L’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino del 50% per tre anni per le famiglie numerose – dice la premier – L’Iva su tutti i prodotti della prima infanzia sarà al 5% e anche per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili, vengono confermate le misure per acquisto della prima casa sulle giovani coppie”.
In conferenza Meloni ha poi annunciato un aumento del congedo di maternità: “Io ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizione economiche difficili”.
Le misure contro il caro-bollette
A favore delle famiglie anche le misure a contrasto del caro energia con le quali “lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, prima con un Isee massimo di 12.000 euro e noi lo portiamo a 15 mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro”.
“Come promesso – ha aggiunto la premier – la voce maggiore di spesa della manovra riguarda il tema del caro bollette: su una manovra di 35 miliardi, i provvedimenti per l’energia sono di circa 21 miliardi, ovviamente le due scelte fondamentali riguardano i crediti di imposta per le aziende, per cui è previsto un credito che si applica su parte dell’aumento che le imprese hanno fatto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quindi noi confermiamo e aumentiamo i crediti dal 40 al 45% per le aziende energetivore e fino al 35% per le non energivore”.
Il Reddito di cittadinanza
Tra tutti, il tema più divisivo affrontato durante la conferenza di presentazione della manovra è il Reddito di cittadinanza, che verrà cancellato dal 2024 per coloro che possono lavorare: “Siamo fedeli ai nostri principi – ha spiegato Meloni – si continua a tutelare chi non può lavorare, aggiungiamo anche le donne in gravidanza, ma per chi può lavorare si abolirà alla fine del prossimo anno e non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decade alla prima offerta di lavoro”.
“Vedo forze politiche che chiamano la piazza” ha detto la premier in riferimento delle dichiarazioni di Giuseppe Conte in difesa della misura tanto cara al M5s, “va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni – ha proseguito la premier – C’è gente che lo prende da tre anni evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all’infinito io credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro”.