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Manovra, depositati gli emendamenti della maggioranza: niente tagli alle pensioni di medici e infermieri

Depositate al Senato le modifiche alla Manovra: niente tagli per le pensioni di anzianità di medici e operatori sanitari

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Ormai è fatta: la maggior parte degli emendamenti del governo alla Manovra è pronta. Nella serata di giovedì 7 dicembre sono state infatti depositate al Senato le modifiche proposte dalla maggioranza su vari temi, tra cui anche le pensioni di anzianità di medici, operatori sanitari e altre categorie, che non verranno decurtate.

Nessun taglio alle pensioni di medici e personale sanitario

Tra i testi bollinati consegnati alla Commissione Bilancio del Senato spicca quello che riguarda l’articolo 33, relativo alle pensioni.

In particolare, le pensioni di anzianità di medici e operatori sanitari, dipendenti degli enti locali, maestri ed ufficiali giudiziari restano escluse dalla decurtazione prevista dalla legge di bilancio. La premier Giorgia Meloni durante l’incontro a Palazzo Chigi sulla legge di Bilancio con i sindacati

I tagli riguarderanno invece l’assegno mensile di chi sceglierà di usufruire anticipatamente del trattamento previdenziale, vale a dire chi andrà in pensione con 42 anni di contributi senza aver raggiunto i 67 anni d’età.

Il testo spiega che la riduzione del trattamento pensionistico sia a sua volta “ridotta in misura pari a un 36esimo per ogni mese di posticipo dell’accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile per gli iscritti alla cassa per la pensione dei sanitari e per quelli alla cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali che cessano l’ultimo rapporto di lavoro da infermieri”

Per la misura si spenderanno 15,4 milioni in più nel 2024, 45,3 milioni nel 2025 e 81,7 milioni in più rispetto allo stanziamento inizialmente previsto dalla legge di bilancio.

Ci sarebbe comunque un risparmio di 2,4 milioni di euro nel 2024, 21,2 milioni nel 2025 e 67,3 milioni nel 2026 rispetto alla legislazione vigente.

Via al voto degli emendamenti da mercoledì 13 dicembre

In attesa dell’invio dell’emendamento tema infrastrutture del governo, che potrebbe essere inviato direttamente a Palazzo Madama lunedì 11 dicembre, la Commissione Bilancio del Senato è convocata per lo stesso giorno.

L’obiettivo è quello di votare gli emendamenti a partire da mercoledì 13 dicembre.

La manovra dovrebbe quindi approdare in Aula a Palazzo Madama a partire dal 18 dicembre, con la possibilità di slittamento dell’ok alla Camera a dopo Natale.

Fonte foto: ANSA

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