Le Sardine diventeranno un partito? La risposta di Santori
Il leader racconta la fase 2 del movimento
“Un vaccino contro il populismo e un antidoto all’indifferenza“. Lo ha detto il leader delle Sardine, Mattia Santori, in un’intervista all’Ansa parlando del futuro del movimento.
Parole pronunciate il giorno dopo l’assemblea degli attivisti di tutta Italia: “Ogni volta che la politica lascia un vuoto e che l’Europa non è unita – ha detto – è un assist al populismo”.
“L’assemblea con gli attivisti – ha spiegato – ha messo la pietra tombale su progetto che qualcuno aveva e che spesso ci veniva chiesto, non saremo mai un partito“.
Santori ha poi aggiunto: “Abbiamo completamente destrutturato la nostra organizzazione. Ora ci sarà un gruppo che difenderà un tronco, ma l’unica gerarchia sarà il manifesto valoriale che stiamo presentando. Ogni Regione e ogni territorio dovranno essere autonomi”.
SARDINE, COORDINATORE CALABRESE MINACCIATO DALLA ‘NDRANGHETA
Le Sardine hanno contribuito alla vittoria di Stefano Bonaccini nelle elezioni regionali in Emilia Romagna. “Di Bonaccini – ha detto Santori – ho un ottimo giudizio politico. Dal punto di vista umano, così così. Ci ho parlato una volta per due minuti, ma non ha mai sentito o incontrato gli altri tre ragazzi. Poteva almeno offrirci una pizza, o comunque trovare del tempo per sentire cosa avevamo da dire. Non gli avremmo certo chiesto degli assessorati o dei posti“.
E sulla sua Bologna: “Il prossimo sindaco dovrà essere un innovatore – ha chiosato -. Tutti sappiamo che De Luca fa ridere, ma è un bravo amministratore o un bravo comico? Anche a Bologna dovremo farci questa domanda”.
Quanto a un impegno diretto suo o di un componente del movimento nella campagna elettorale: “Vorrei influire sulla mia città, ma la posizione e le scelte che abbiamo fatto mi richiedono coerenza, ho una posizione molto scomoda“.