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Long Covid, quali sono i sintomi e quanto tempo può durare: dalla nebbia cerebrale a dispnea e affaticamento

I sintomi del Long Covid colpiscono un adulto su dieci: ecco tutti i dati pubblicati dai ricercatori delle università dell'Arizona, Oxford e Leeds

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Un recente lavoro di revisione condotto dai ricercatori delle università dell’Arizona, Oxford e Leeds, pubblicato su The Lancet, ha tracciato un quadro completo del Long Covid, analizzando il numero e la gamma di persone colpite, i meccanismi alla base della malattia, i sintomi e i trattamenti attuali e futuri.

I sintomi del Long Covid

Il Long Covid, noto anche come condizione post-Covid-19, è caratterizzato da sintomi che persistono per almeno tre mesi dopo l’infezione acuta. La condizione può interessare molti sistemi organici, causando alterazioni significative e a lungo termine delle funzioni corporee.

Tra i sintomi più comuni ci sono affaticamento, nebbia cerebrale, dispnea e dolore diffuso. Il Long Covid può colpire chiunque, inclusi i bambini, ma è più frequente tra le donne e le persone di basso livello socio-economico, con ragioni ancora in fase di studio.

Una manifestazione in Gran Bretagna per chiedere risposte sul Long Covid

Mentre alcuni pazienti mostrano miglioramenti graduali, altri possono soffrire della condizione per anni. Nonostante i vaccini riducano il rischio, circa il 3-5% delle persone sviluppa ancora il Long Covid dopo un’infezione acuta.

I dati della ricerca: a rischio un adulto su 10

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, il Long Covid colpisce tra il 4% e il 10% della popolazione adulta statunitense. Si stima che un adulto su dieci che ha avuto il Covid-19 sviluppi questa condizione.

La revisione ha evidenziato una serie di meccanismi biologici coinvolti, tra cui la persistenza del virus nell’organismo, l’interruzione della normale risposta immunitaria e la coagulazione microscopica del sangue.

Questi meccanismi possono manifestarsi anche in persone che hanno avuto solo infezioni lievi.

La cura ad oggi non esiste

Attualmente, non esistono trattamenti comprovati per il Long Covid. La gestione della condizione si concentra sull’alleviare i sintomi e sulla riabilitazione.

I ricercatori sottolineano l’importanza di sviluppare biomarcatori, come esami del sangue, per diagnosticare e monitorare la malattia, oltre a trovare terapie che affrontino le cause principali.

È evidente che il Long Covid rappresenta un pesante onere sociale ed economico per individui, famiglie e società. È urgente sviluppare strategie migliori per trattare e supportare i lungodegenti, le cui vite sono state drasticamente influenzate dalla malattia.

Fonte foto: Getty Images

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