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Letame davanti al Viminale nella protesta di Extinction Rebellion per il clima, video: carico da 5 quintali

Nuova eclatante protesta di Extinction Rebellion per il clima: un camion ha scaricato quintali di letame davanti al Viminale. Le rivendicazioni

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha organizzato una protesta davanti al Viminale, scaricando letame sul marciapiede e montando tende per accamparsi. Circa cento giovani hanno dato vita all’azione, iniziata improvvisamente intorno alle 11, usando un camion per rovesciare il materiale. La polizia è intervenuta rapidamente, smantellando le tende, identificando i manifestanti e fermandone alcuni.

La protesta al Viminale: letame per il clima

Piazza del Viminale a Roma è stata occupata dagli attivisti di Extinction Rebellion nella tarda mattinata di venerdì 22 novembre, quando a Baku si teneva l’ultima giornata della Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite incentrata sul cambiamento climatico.

La polizia, presente sul posto, ha controllato la situazione, che è rimasta dai toni pacifici. Ma come spesso accade, la protesta messa in atto dal collettivo di manifestanti è stata eclatante.


Alcuni attivisti sono stati portati via per essere identificati

Davanti al Ministero dell’Interno, infatti, un carico di letame è stato riversato da un camion, mentre gli attivisti si accampavano con delle tende e si attrezzavano per allestire striscioni. “L’unica sicurezza è questo clima di m***a” recitava uno di essi.

Le rivendicazioni per il clima

“Alcune persone sono state fermate e trascinate via mentre stavano provando ad arrampicarsi su degli alberi della piazza per esporre uno striscione” hanno denunciato alcuni manifestanti.

“Le persone entrate nelle tende sono state trascinate fuori, le tende distrutte e sequestrate, mentre altre persone hanno praticato resistenza passiva e si sono sedute a terra, circondate da un cordone delle forze dell’ordine.”

Fra le rivendicazioni della protesta non violenta “un anno di politiche governative che hanno portato al aumento degli investimenti in combustibili fossili” oltre al malcontento per gli interventi volti alla “promozione di nuove pene per chi protesta”.

La protesta dello scorso anno

A un anno di distanza, Extinction Rebellion torna quindi a mettere in campo una protesta di grande impatto in occasione della conferenza per il clima.

Si teneva infatti la Cop28 quando gli attivisti tingevano di verde le acque di vari fiumi italiani, da Milano a Venezia, passando per Roma, Torino, Bologna e Bari, per denunciare l’immobilismo dei governi contro i cambiamenti climatici.

A Torino e Milano, inoltre, vennero usati anche dei manufatti poi collocati in acqua per farli affondare. Un gesto che rappresentava la metafora della Terra inghiottita nell’abisso, vittima del disinteresse generalizzato.

Fonte foto: ANSA

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