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La Sardegna impugna la legge sull'autonomia differenziata, stessa mossa della Regione Toscana

Sardegna e Toscana annunciano il ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge sull'autonomia differenziata

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

La giunta regionale della Sardegna guidata da Alessandra Todde ha varato la delibera con cui impugna davanti alla Corte Costituzionale la legge sull’autonomia differenziata voluta dal Governo Meloni. Anche la Regione Toscana ricorre alla Consulta contro il Governo per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge, seguendo quanto già fatto dalla Puglia.

La Sardegna impugna la legge sull’autonomia differenziata

Nella mattinata di oggi, mercoledì 21 agosto, la giunta della Regione Sardegna ha approvato la delibera che chiede l’annullamento totale o parziale dell’autonomia differenziata, “perché rappresenta un danno per le Regioni a statuto speciale e rischia di aumentare le disparità”.

Secondo l’esecutivo sardo guidato da Alessandra Todde la legge viola l’art. 116, comma 3 della Costituzione, eccedendo i limiti previsti per l’autonomia differenziata, e anche il “principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, non prevedendo adeguate forme di coinvolgimento delle stesse Regioni nel processo”.

 Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

La Sardegna contesta anche la parte della legge che riguarda la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni.

“La delega al governo per stabilire i Lep è carente dei principi direttivi”, sottolinea la giunta, “e non rispetta le procedure previste dallo Statuto speciale della Sardegna per il trasferimento di funzioni e risorse. Si rischia così di accentuare i divari territoriali e violare i principi di solidarietà e uguaglianza”.

Anche la Toscana ricorre alla Consulta

Anche la giunta regionale della Toscana ha deciso di impugna davanti alla Corte Costituzionale la legge sull’autonomia differenziata approvata il 19 giugno scorso alla Camera.

Lo ha reso noto la stessa Regione spiegando che a presentare il ricorso sarà il presidente Eugenio Giani in una conferenza stampa che si terrà domani a Firenze.

Fin da subito Giani aveva manifestato contrarietà alla nuova legge voluta dal governo Meloni definendolo un testo “veramente sbagliato” che “amplifica le diversità, i divari che ci sono tra le Regioni”.

Secondo il governatore toscano l’autonomia differenziata “cristallizzerà e amplificherà le diseguaglianze tra le Regioni, tra le aree più forti e quelle più deboli del Paese. E non è soltanto una minaccia concreta all’unità nazionale, ma un macigno sulla strada del regionalismo equo e solidale voluto dai padri costituenti, a partire da Piero Calamandrei”.

A luglio il consiglio regionale toscano aveva approvato la proposta per richiedere un referendum abrogativo della nuova legge, terza Regione a farlo dopo Campania ed Emilia-Romagna.

Referendum, firme online a quota mezzo milione

La notizia arriva nel giorno in cui hanno superato il mezzo milione le firme raccolte online per il referendum contro l’autonomia differenziata.

Il quorum minimo fissato dalla legge è stato raggiunto sulla piattaforma online nella mattinata del 21 agosto, dopo meno di un mese dall’avvio della raccolta firme era stata avviata lo scorso 26 luglio.

Campania in testa per le firme contro la legge: secondo la Cgil locale è la prima tra le Regioni italiane, “con 97mila firme digitali e più di 13mila firme raccolte ai banchetti”.

Fonte foto: ANSA
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