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La lettera di Giorgia Meloni sul 25 aprile: "Noi incompatibili col fascismo". E celebra la partigiana "Renata"

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni scrive una lettera su 25 aprile e fascismo e celebra la partigiana Paola Del Din

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Dopo le recenti polemiche su fascismo, antifascismo e Liberazione innescate dalle parole del presidente del Senato Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni scrive una lettera sul 25 aprile al Corriere della Sera per lanciare un messaggio di “coesione per tutto il Paese”, sostenendo che la destra presente in Parlamento è incompatibile con qualsiasi nostalgia del fascismo.

La lettera di Giorgia Meloni sul 25 aprile

Nel suo messaggio sul 25 aprile, Giorgia Meloni afferma che la destra italiana ha fatto i conti col fascismo: “Da molti anni, e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo“.

Secondo la premier “il frutto fondamentale del 25 aprile è stato, e rimane senza dubbio, l’affermazione dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana”.

“Chi dal processo costituente era rimasto escluso per ovvie ragioni storiche – aggiunge Meloni – si impegnò a traghettare milioni di italiani nella nuova repubblica parlamentare, dando forma alla destra democratica. Una famiglia che negli anni ha saputo allargarsi, coinvolgendo tra le proprie fila anche esponenti di culture politiche, come quella cattolica o liberale, che avevano avversato il regime fascista”.

Dal 25 aprile in Italia è nata “una democrazia nella quale nessuno sarebbe disposto a rinunciare alle libertà guadagnate. Nella quale, cioè, libertà e democrazia sono un patrimonio per tutti”.

Le polemiche sul 25 aprile

Nella lettera Meloni entra poi nelle polemiche di questi giorni su 25 aprile e fascismo, sostenendo di non comprendere perché chi si considera custode di libertà e democrazia “ne nega allo stesso tempo l’efficacia, narrando una sorta di immaginaria divisione tra italiani compiutamente democratici e altri che pur non dichiarandolo sognerebbero in segreto un ritorno a quel passato di mancate libertà”.

“Usare la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico” costituisce “una sorta di arma di esclusione di massa”, aggiunge la premier.

Chi è Paola Del Din, la partigiana “Renata” celebrata da Meloni

La lettera della premier Giorgia Meloni sul 25 aprile si conclude con un riferimento all’incontro con la partigiana Paola Del Din, medaglia d’oro al valor militare.

“Durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica. Fu la prima donna italiana – ricorda Meloni – a paracadutarsi in tempo di guerra. Il suo coraggio le è valso una medaglia d’oro al valor militare, che ancora oggi, quasi settant’anni dopo averla ricevuta, sfoggia sul petto con commovente orgoglio”.

 La partigiana Paola Del Din durante un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Nata a Pieve di Cadore il 22 agosto 1923, Paola Del Din durante la Resistenza era conosciuta con il nome di battaglia di “Renata“. Subito dopo l’armistizio entrò a far parte della resistenza in Friuli-Venezia Giulia nelle file della Brigata Osoppo, assieme al fratello Renato, poi ucciso dai tedeschi.

È stata la prima donna paracadutista militare italiana e l’unica ad aver compiuto un lancio di guerra durante la seconda guerra mondiale. Dopo la Liberazione si è laureata in lettere all’università di Padova, diventando insegnante nella scuola pubblica. È stata anche presidente regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra.

Fonte foto: ANSA

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