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Perché il 25 aprile si festeggia la Liberazione in Italia: cosa fanno i politici e quanto guadagna chi lavora

Il 25 aprile si celebra l'anniversario della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista: cosa c'è da sapere su questa ricorrenza

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Il 25 aprile 2023 ricorre il 78° anniversario della Liberazione. Una festa per tutta l’Italia, come sottolinea ormai da anni il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al fine di non dimenticare chi ha lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà. Ma qual è il significato del 25 aprile? E perché la Liberazione si festeggia proprio in questa giornata?

Che cosa si celebra il 25 aprile

La giornata del 25 aprile è il simbolo della Resistenza, cioè della lotta portata avanti dai partigiani per la liberazione dall’occupazione nazifascista.

Dall’8 settembre 1943 (giorno in cui gli italiani vennero a conoscenza dell’Armistizio di Cassibile, appena firmato con gli Alleati), ha assunto un significato politico e militare.

25 aprile liberazione
Sergio Mattarella, presidente della Repubblica

Cosa è successo il 25 aprile 1945

Il 25 aprile 1945 è la data della liberazione di Milano, città medaglia d’oro della Resistenza. L’evento, da allora, è stato salutato come il simbolo della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Quel giorno, infatti, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto – tra gli altri – da Sandro Pertini, proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia di attaccare i presìdi fascisti e nazisti, imponendo la resa.

Contemporaneamente, il CLNAI emanò dei decreti legislativi stabilendo – tra le altre cose – la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, compreso il duce, Benito Mussolini.

Il 25 aprile venne dichiarato festa nazionale dal Re Umberto II l’anno dopo, il 22 aprile 1946, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.

Chi ha liberato l’Italia da fascisti e nazisti

Il fascismo, in Italia, è caduto il 25 luglio 1943, giorno in cui il Gran consiglio del fascismo decise di deporre Benito Mussolini.

A determinare questo esito, diverse manovre politiche portate avanti dal gerarca Dino Grandi e dal re, Vittorio Emanuele III.

Il regime, durato 21 anni, si è concluso con l’arresto di Mussolini e la nomina, da parte del sovrano, del maresciallo dell’esercito, il generale Pietro Badoglio, come nuovo capo del Governo.

Evaso, Mussolini salirà fino a Salò per dar vita, insieme ai tedeschi, alla Repubblica Sociale Italiana, caduta a sua volta alla fine dell’aprile 1945.

Il 28 aprile Mussolini viene fucilato a Giulino, frazione del comune di Mezzegra, in provincia di Como, insieme all’amante Clara Petacci. I loro corpi sono stati esposti il giorno dopo a piazzale Loreto, a Milano.

La liberazione dai nazifascisti si deve anche agli Alleati: l’avanzata degli anglo-americani dalla Linea Gustav alla Linea Gotica ha infatti consentito ai partigiani di organizzarsi.

Perché Bella Ciao è la canzone della Resistenza

Una delle canzoni della Resistenza è ‘Bella Ciao’, anche se ne è diventata un simbolo solo negli anni Sessanta.

La prima apparizione è datata 1953, comparsa sulla rivista ‘La Lapa’. Quattro anni più tardi compare su L’’Unità’, giornale del Partito comunista italiano (Pci), in una raccolta di canti partigiani. La grande notorietà arriva nel 1964, quando assumerà valore come inno politico.

Ma qual è la sua origine? Ci sono varie versioni: dai canti delle mondine alle origini francesi fino al ‘rifacimento’ di “Fior di tomba”, canto ottocentesco.

Negli anni non sono mancate le polemiche, come quella che ha coinvolto il sindaco di Medole.

Come viene festeggiato il 25 aprile in Italia

Ma come si festeggia il 25 aprile in Italia? Innanzitutto, tantissime categorie di lavoratori si riposano. Diverse città celebrano l’anniversario con bandierine tricolori nelle strade e manifestazioni in piazza per ricordare la Resistenza e la Liberazione.

Tra gli eventi politici di maggior rilevanza c’è il consueto omaggio, da parte del Presidente della Repubblica Italiana (nel 2023 interviene a San Dalmazzo) e delle massime cariche dello Stato, al sacello del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre.

Il 25 aprile si lavora? Come viene pagato in busta paga

Il 25 aprile è un giorno festivo. Questo significa che ci si può rifiutare di offrire la prestazione lavorativa, anche se esplicitamente richiesta: non c’è nessun obbligo.

E, a chi non lavora, in busta paga spetta la stessa retribuzione che sarebbe riconosciuta nel caso di normale svolgimento dell’attività lavorativa (ad eccezione che non cada di domenica: in quel caso si tratta di festività non goduta).

Per coloro che invece decidono di lavorare, in accordo col dipendente, la prestazione deve essere pagata di più.

liberazione-25-aprile Fonte foto: ANSA
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