La Francia nega l'estradizione dei dieci ex terroristi rossi italiani: chi sono e cosa hanno fatto
La Francia dice no all'estradizione dei dieci ex terroristi arrestati nel 2021: tutti devono scontare condanne risalenti agli anni 70 e 80
Dalla Francia arriva il no all’estradizione in Italia dei dieci ex terroristi rossi arrestati nell’aprile 2021 nell’ambito dell’operazione denominata “Ombre rosse”. A negare la richiesta è stata la Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi.
Nel corso degli ultimi mesi si erano susseguite diverse udienze, che in buona parte avevano portato a rinvii per consentire all’Italia di trasmettere il vasto materiale relativo alle condanne penali.
Chi sono i dieci ex terroristi
Tutti gli ex criminali, la maggior parte ex brigatisti, sono stati condannati per reati legati all’eversione comunista negli anni Settanta e Ottanta. Da qui la richiesta di estradizione. Si tratta di:
- Giorgio Pietrostefani. Ha 78 anni ed è il più anziano. Malato da tempo, è spesso in ospedale per le conseguenze di un trapianto. È stato tra i fondatori di Lotta Continua. In Italia deve scontare una condanna a 22 anni come uno dei mandanti dell’omicidio Calabresi.
- Enzo Calvitti. Ex psicoterapeuta oggi in pensione, ha 67 anni. È un ex Br condannato in contumacia a 18 anni di carcere per associazione a scopi terroristici e banda armata.
- Narciso Manenti. Ha 64 anni e ha vissuto in Francia per 40 anni. Arredatore e gestore di una società di comunicazione, è sposato con una donna francese dalla quale ha avuto tre figli. Ex membro dei “Nuclei armati per il contropotere territoriale”, fu condannato nel 1983 all’ergastolo per l’omicidio dell’appuntato Giuseppe Gurrieri.
- Giovanni Alimonti. Ha 66 anni e ha fatto parte delle Brigate rosse. È stato condannato nel 1992 a 19 anni di carcere per il tentato omicidio di un poliziotto nel 1982, Nicola Simone.
- Roberta Cappelli. È stata condannata all’ergastolo di isolamento per tre omicidi avvenuti a Roma negli anni Ottanta: quello del generale dei carabinieri Enrico Galvaligi, dell’agente di polizia Michele Granato e del vice questore Sebastiano Vinci. Ha 66 anni.
- Marina Petrella. Ha 67 anni ed è anche lei un’ex Br. È stata condannata all’ergastolo per l’omicidio del generale Galvaligi e dell’assessore regionale della Democrazia Cristiana Ciro Cirillo, e per il sequestro del giudice Giovanni D’Urso.
- Sergio Tornaghi. Ex brigatista, ha 63 anni. Anche lui è stato condannato all’ergastolo: tra le altre cose è accusato dell’omicidio di Renato Briano, direttore generale della “Ercole Marelli”.
- Maurizio Di Marzio. Ha 60 anni e gestisce da tempo un ristorante a Parigi. È al centro di una diatriba sulla prescrizione: dovrebbe scontare un residuo di pena a 5 anni e 9 mesi di carcere per banda armata, associazione sovversiva, sequestro di persona e rapina.
- Raffaele Ventura. Ex membro di Formazioni Comuniste Combattenti, dovrebbe scontare 20 anni di carcere in Italia dopo essere stato condannato per concorso morale nell’omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra. Ha 70 anni.
- Luigi Bergamin. Ha 72 anni ed è un ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo. Anche lui si trova al centro di una battaglia legale per la prescrizione. Deve scontare una pena a 16 anni e 11 mesi di reclusione come ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro.
Il rifugio in Francia
I dieci ex terroristi italiani a cui è stata negata l’estradizione erano fuggiti in Francia sfruttando la Dottrina Mitterrand.
Ideata dal presidente Francois Mitterrand, in carica dal 1981 al 1995, escludeva di concedere l’estradizione a tutti coloro che si rifugiassero nel Paese perché accusati di violenti atti di ispirazione politica.
Tale prassi sul diritto di asilo è poi stata definitivamente abbandonata dalla Francia sotto la presidenza di Emmanuel Macron.
L’arresto degli ex terroristi
Gli ex criminali rossi erano stati arrestati lo scorso anno in un vasto blitz condotto dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol, con l’Antiterrorismo della Polizia italiana e con l’esperto per la sicurezza della polizia italiana a Parigi.
Inizialmente erano finiti in manette solo Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, Giorgio Pietrostefani e Narciso Manenti. Successivamente erano stati fermati anche Luigi Bergmin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura, che avevano tentato la fuga.