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La costruzione delle piramidi in Egitto non è più un mistero: i blocchi trasportati grazie a un fiume svanito

Uno dei misteri sulle piramidi in Egitto è stato svelato: trovate le tracce del fiume che serviva per trasportare i blocchi necessari alla costruzione

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Potrebbe essere stato finalmente svelato uno dei misteri più noti legati alla costruzione delle grandi piramidi in Egitto, ovvero il modo attraverso il quale gli enormi blocchi di pietra sono stati trasportati nell’area di Giza. Un papiro, scoperto alcuni anni fa, aveva già suggerito che gli egizi sfruttassero un fiume e delle zattere di legno per muovere i blocchi, ma rimaneva il mistero di come portassero i blocchi nella zona desertica delle piramidi, lontana dal Nilo. Recentemente, però, un team internazionale ha trovato le tracce di un antico ramo del Nilo lungo 64 chilometri, che correva proprio vicino alle piramidi principali.

Svelato uno dei misteri sulla costruzione delle piramidi in Egitto

Risale al 2017 la scoperta dell’importante papiro nel porto di Wadi Al-Jarf, che ha rivelato come gli antichi egizi trasportavano i giganteschi blocchi di pietra calcarea e granito per costruire la Piramide di Cheope.

I blocchi venivano spostati via fiume su zattere di legno legate con corde, evitando di trascinarli sulla sabbia del deserto.

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La zona delle piramidi e l’assenza di fiumi

L’enigma ha continuato, ad ogni modo, ad affascinare gli studiosi perché, malgrado la portata della scoperta, non esistono attualmente corsi d’acqua nella zona delle enormi edificazioni.

La cosiddetta “striscia delle piramidi” è l’area dove sorgono le più note costruzioni dedicate a Cheope, Chefren e Micerino, oltre alla Sfinge e altri importantissimi monumenti.

Si tratta di una lingua di terra stretta e verticale che collega Giza a Lisht, e si trova al margine del deserto occidentale del Sahara, una regione del tutto arida e distante dal Nilo.

Le tracce del fiume estinto: un affluente del Nilo

Gli esperti avevano ipotizzato che tra 4.700 e 3.700 anni fa, durante la costruzione delle piramidi, un fiume attraversasse questa zona desertica.

Il corso d’acqua, ora estinto e sepolto sotto la sabbia, è stato finalmente individuato (o meglio, sono state scoperte le sue tracce) e questo conferma le teorie dei ricercatori.

Si tratta di un antico ramo del Nilo, lungo ben 64 chilometri, che scorreva esattamente in prossimità delle principali piramidi.

La ricerca è stata prodotta da un team internazionale guidato dagli scienziati dell’Università della Carolina del Nord – Wilmington, in collaborazione con il Dipartimento di Geologia dell’Università di Tanta, l’Istituto Nazionale di Ricerca di Astronomia e Geofisica (NRIAG) del Cairo e l’Università Macquarie.

Fonte foto: ANSA

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