La Corea del Nord di Kim Jong-un fa esplodere le strade che la collegano alla Corea del Sud: tensioni con Seul
Cresce la tensione tra Corea del Nord e del Sud a seguito dell’esplosione delle strade di collegamento disposta da Kim Jong-un
Il ministero della Difesa sudcoreano ha diffuso un video che mostra esplosioni sulle principali strade che collegano il paese alla Corea del Nord. A porre gli esplosivi sarebbero stati i soldati di Kim Jong-un, che aveva dichiarato già da tempo l’intenzione di sigillare permanentemente il confine che divide le due Coree. L’azione si svolge in settimane di già alta tensione tra i due paesi.
- Esplosioni al confine della Corea del Nord
- Kim Jong-un vuole serrare i confini
- Le incursioni della Corea del Sud
Esplosioni al confine della Corea del Nord
“Intorno a mezzogiorno i militari nordcoreani hanno effettuato detonazioni” si legge in una nota diffusa dall’esercito della Corea del Sud. Le esplosioni sono state effettuate, spiegano i militari sudcoreani, “presumibilmente per interrompere le strade Gyeongui e Donghae”.
L’esercito nordcoreano starebbe inoltre “portando avanti altre attività con l’impiego di equipaggiamento pesante”, cui il Sud Corea ha risposto con l’esplosione di colpi sul confine.
La distruzione delle due strade non ha conseguenze pratiche. Le rotte erano ormai in disuso da anni e le due Coree sono divise da uno dei confini più fortificati al mondo.
Ma quello lanciato dalla Corea del Nord potrebbe essere un messaggio simbolico, perché ad essere distrutta è stata quella che un tempo era la principale rotta commerciale tra i due paesi.
Kim Jong-un vuole serrare i confini
La detonazione delle vie di collegamento è l’ultima azione di un piano più ampio con il quale il leader Kim Jong-un è intenzionato a serrare il confine con la Corea del Sud.
Lo scorso 9 ottobre, l’esercito di Pyongyang ha confermato di aver chiuso “definitivamente” i collegamenti terrestri tra i due paesi.
Oltre alle strade è stata smantellata anche l’unica linea ferroviaria esistente, chiusa dalla fine della guerra nel 1953, escluso un breve periodo di servizio tra il 2007 e il 2008.
A inizio di quest’anno Kim ha anche rimosso dalla Costituzione le clausole relative all’unificazione della penisola coreana e sciolto le agenzie incaricate di migliorare le relazioni con Seul.
Le incursioni della Corea del Sud
La scorsa settimana la Corea del Nord ha accusato Seul di avere inviato, tre volte in una settimana, droni colmi di volantini propagandistici verso Pyongyang.
Nella giornata di sabato 12 ottobre, Kim Yo Jong, la sorella di Kim tenuta in alta considerazione dal dittatore, ha minacciato un “orribile disastro” in caso si rivelassero altri doni.
Successivamente, Kim ha convocato un vertice sulla sicurezza nazionale per esaminare la questione e dirigere un piano di “azione militare immediata”.
A quella che è stata definita una “seria provocazione del nemico”, il leader coreano ha risposto con il posizionamento di truppe sul confine, incaricate di sparare in caso di avvistamento di nuovi velivoli.
La Corea del Sud si è detta “pienamente pronta” a rispondere in caso di attacchi.