La Bce lascia invariati i tassi d'interesse: la previsione della Banca centrale europea sull'inflazione
La Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse: le parole della presidente Christine Lagarde
La Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati. Lo ha comunicato la Bce dopo la riunione di oggi, giovedì 11 aprile, del Consiglio direttivo, segnalando però che il ciclo dei tagli dei tassi potrebbe iniziare presto, con un primo ribasso del costo del denaro che potrebbe arrivare a giugno.
- La Bce lascia invariati i tassi d'interesse
- Cosa ha detto la presidente Bce Christine Lagarde
- Verso il taglio dei tassi di interesse a giugno
La Bce lascia invariati i tassi d’interesse
Il consiglio direttivo della Bce ha deciso a larga maggioranza di lasciare invariati i tassi d’interesse. Pertanto il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%.
Si tratta della quinta pausa dopo i dieci rialzi consecutivi del costo del denaro iniziati a luglio 2022 per contrastare l’impennata dell’inflazione.
Cosa ha detto la presidente Bce Christine Lagarde
“Non ci impegniamo preventivamente su un percorso particolare dei tassi”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo, secondo quanto riporta Ansa.
Secondo Lagarde l’economia dell’area euro “è rimasta debole nel primo trimestre”, tuttavia i dati puntano “a una ripresa graduale” grazie alla ripresa dei salari reali e all’export.
Lagarde ha precisato che il board della Bce continuerà ad essere dipendente dai dati in arrivo, con decisioni definite riunione per riunione, spiegando che una prima riduzione del costo del denaro potrebbe arrivare a giugno.
“Alcuni membri” del Consiglio direttivo “si sentivano sufficientemente sicuri” di cambiare il verso della politica monetaria già “sulla base dei pochi dati di aprile”, ha affermato la presidente della Bce, ma poi hanno concordato con la posizione di una “larga maggioranza” che si sentiva più sicura ad aspettare i dati a giugno.
Verso il taglio dei tassi di interesse a giugno
Gli ultimi dati, ha osservato la Bce, hanno confermato la precedente valutazione sulle prospettive di inflazione a medio termine.
“L’inflazione ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto dell’andamento più contenuto degli alimentari e dei beni”, si legge nel comunicato finale del Consiglio direttivo della Bce.
“Le misure dell’inflazione di fondo stanno perlopiù diminuendo, la crescita dei salari registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo parte dell’incremento del costo del lavoro con i loro profitti”.
Quanto alle prossime mosse, “se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria“.
Pertanto, se i dati di giugno saranno positivi, a inizio estate potrebbe arrivare un primo taglio dei tassi d’interesse, primo passo di un ciclo di riduzione del costo del denaro.