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L'invecchiamento a 44 e 60 anni subisce un'accelerazione: le conseguenze sulla salute e a cosa fare attenzione

Lo studio dell'università di Stanford ha evidenziato che l'invecchiamento viaggia più velocemente a 44 e 60 anni, dovuto a cambiamenti nel corpo

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

L’invecchiamento non è un processo lineare, ma presenta due fasi cruciali: una intorno ai 44 anni e l’altra attorno ai 60. Ad affermarlo è uno studio dell’Università di Stanford pubblicato su Nature Ageing: si tratta di due momenti della vita in cui si verificano significativi cambiamenti biomolecolari, con variazioni rapide di migliaia di molecole e microrganismi nel corpo. Gli autori dello studio suggeriscono di prestare attenzione alla salute in queste fasi, in particolare, poiché alcuni cambiamenti potrebbero essere influenzati dallo stile di vita.

Gli anni in cui l’invecchiamento è più veloce

La ricerca apre nuove prospettive per provare a comprendere come l’età influenzi la nostra salute e benessere, compresi i processi che regolano le modalità e i ritmi dell’invecchiamento.

Il gruppo di ricercatori, coordinati da Xiaotao Shen, ha condotto un’indagine approfondita su 108 individui di età compresa tra i 25 e i 75 anni, monitorati per un lungo periodo.


La ricerca è stata condotta dalla Scuola di Medicina dell’Università di Stanford, Usa

L’analisi ha rivelato come, nel corso degli anni, oltre 135mila molecole e microrganismi nel corpo umano subiscano trasformazioni significative, spesso concentrate in particolari fasi della vita.

Cosa succede a 44 e 60 anni

Questi cambiamenti, talvolta drammatici, sembrano manifestarsi in modo più intenso durante specifici periodi, suggerendo l’esistenza di momenti chiave nel percorso di invecchiamento, dove le variazioni molecolari sono più marcate.

Attorno ai 44 anni, ad esempio, il corpo subisce importanti cambiamenti nelle molecole che gestiscono il metabolismo di sostanze come alcol, caffeina e lipidi, oltre a quelle collegate a problemi cardiaci.

Man mano che si avanza verso i 60 anni, l’attenzione si sposta su un insieme diverso di molecole, prevalentemente legate alla regolazione del metabolismo dei carboidrati e della caffeina, al funzionamento del sistema immunitario, al mantenimento della salute renale e, nuovamente, ai rischi cardiovascolari.

Stile di vita e invecchiamento

Gli scienziati non sono rimasti particolarmente sorpresi dall’incremento di rischio che si manifesta attorno ai 60 anni, dato che è ampiamente riconosciuto come un periodo in cui molte patologie legate all’invecchiamento iniziano a manifestarsi con maggiore frequenza.

Ciò che ha invece stupito i ricercatori è stata la scoperta di una fase critica a circa 44 anni, che si presenta uniformemente sia negli uomini sia nelle donne, escludendo quindi la menopausa come causa.

Gli studiosi ipotizzano che questo salto possa essere maggiormente influenzato da fattori legati allo stile di vita o da comportamenti comuni in questa fascia di età, piuttosto che da un cambiamento puramente biologico, suggerendo che le scelte personali potrebbero avere un ruolo significativo in queste trasformazioni.

Fonte foto: iStock

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