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CRONACA NERA

Il video dell'interrogatorio di Filippo Turetta sull'omicidio di Giulia Cecchettin: "Ecco come l'ho colpita"

L'omicidio di Giulia Cecchettin rievocato dal suo assassino: un video trasmesso da Quarto Grado mostra alcuni fra gli spezzoni più significativi dell'interrogatorio di Filippo Turetta

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete 4, ha mostrato in esclusiva spezzoni significativi dell’interrogatorio di Filippo Turetta. Nel video, andato in onda nella puntata di venerdì 20 settembre, si vede il giovane rievocare con voce sommessa le modalità dell’omicidio di Giulia Cecchettin.

L’interrogatorio di Filippo Turetta

Ciò che ha detto Turetta nel video proposto sarà utilizzato nel corso del processo che partirà lunedì 23 settembre. Processo che si preannuncia relativamente rapito, dal momento che non c’è stata alcuna udienza preliminare e che non verrà chiesta la perizia psichiatrica. Turetta ha scelto il rito direttissimo.

L’interrogatorio nel carcere di Verona Montorio è durato circa 7 ore, durante le quali Turetta ha raccontato la dinamica dell’omicidio e ha inquadrato il pregresso parlando della relazione in crisi con Giulia Cecchettin e della vita della sua amata che sarebbe continuata altrove, forse con qualcun altro. Così ha raccontato Filippo Turetta agli inquirenti:

Sono responsabile. Sono colpevole… Non volevo che andasse via… Volevo stesse in silenzio, volevo che tornasse in macchina… Ho iniziato a colpirla con il coltello. Le ho dato, non so… una decina, dodici, tre… diverse, diversi colpi col coltello. Volevo colpire sopra al collo, sulla spalla, sulla testa cioè sulla faccia. Era rivolta verso di me. Si proteggeva dove la stavo colpendo.

L’ultima coltellata sull’occhio di Giulia

Durante la rievocazione del femminicidio, Turetta ha impugnato una penna mimando il gesto del coltello. Infine ha affermato di aver inferto un’ultima coltellata sull’occhio di Giulia. Una coltellata che ha cambiato il suo umore: “Mi ha fatto senso”, ha ammesso.

Durante l’interrogatorio, Turetta ha parlato con lunghe pause, con tono dimesso, guardando a terra e spesso piangendo. Ha raccontato di aver portato dei regali a Giulia la sera dell’omicidio, l’11 novembre 2023. Regali che Giulia avrebbe rifiutato.

Il ricordo della fuga

La ragazza sarebbe poi scesa dall’auto mentre i due si trovavano nel parcheggio di un asilo a Vigonovo, dopo aver trascorso la serata al centro commerciale.

Non avrei mai pensato di farle questo, ecco, ho preso la macchina, l’ho caricata in macchina e poi siamo partiti… ho provato a scuoterla, a urlarle a voce ma non rispondeva…

Infine la fuga in macchina, prima nei pressi del lago di Barcis (dove Filippo Turetta ha nascosto il corpo di Giulia Cecchettin) e poi verso la Germania.

Fonte foto: ANSA

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