L'Aquila, arriva l'ammissione sul freno a mano: così l'auto è precipitata e ha provocato la tragedia all'asilo
La madre, la cui auto ha provocato la morte di Tommaso, avrebbe ammesso di non aver tirato il freno a mano
Non si dà pace la madre 38enne di origini bulgare che, per una svista, ha provocato il tragico incidente a L’Aquila dove un bambino di 4 anni, Tommaso, è morto in un asilo (altri cinque piccoli sono stati feriti). I fatti sono noti e ora anche le cause che hanno innescato la tragedia. La mamma, che è accusata di omicidio stradale, si era recata a prendere le sue due gemelline nell’istituto, lasciano la sua auto, una Volkswagen Passat, parcheggiata sulla rampa interna del cortile della scuola. Rampa che termina il suo percorso nel parchetto dell’asilo.
La donna non ha inserito il freno a mano, ma soltanto la marcia. Il suo figlio maggiore, che era nell’auto in attesa che lei tornasse con le sue sorelle, avrebbe scalciato il cambio manuale. Così il mezzo ha iniziato a viaggiare inesorabilmente verso il parchetto dell’asilo per poi provocare la tragedia.
- Tragedia all'Aquila. La madre: "Non ho inserito il freno a mano"
- "Si è trattato di un errore umano"
- Il perdono della famiglia di Tommaso
Tragedia all’Aquila. La madre: “Non ho inserito il freno a mano”
La versione della 38enne bulgara, disperata per quanto accaduto, è stata raccontata dal Corriere della Sera. “Mamma!”, l’urlo lanciato dal figlio in auto quando si è reso conto che il veicolo stava precipitando.
La madre ha provato ad arrestare la corsa della Passat “con le mani”, invano. “Mi sono scansata solo all’ultimo momento”, prima di essere travolta, ha aggiunto. Poi il dramma, con suo figlio che è riuscito a catapultarsi fuori dal finestrino prima che il mezzo finisse nell’asilo uccidendo Tommaso e ferendo altri 5 bimbi (quattro sono fuori pericolo, solo una resta in terapia intensiva al Gemelli).
Nelle scorse ore la donna è stata interrogata per circa novanta minuti dai magistrati, il pm Stefano Gallo e il procuratore capo Michele Renzo, e dagli uomini della squadra mobile dell’Aquila che hanno svolto i primi rilievi. E proprio nel corso dell’interrogatorio sarebbe arrivata l’ammissione più dolorosa: “Non avevo inserito il freno“.
“Si è trattato di un errore umano”
C’è un pulsante sulla Volkswagen Passat che lo innesca. La donna però si è scordata di inserirlo lasciando soltanto ingranata la marcia, con il cambio manuale. Quella marcia a cui il figlio in auto avrebbe dato un colpo. Il freno motore non avrebbe retto e la Volkswagen ha cominciato la sua inesorabile discesa.
“È stato un errore umano, una marcia tolta inavvertitamente”, avrebbe spiegato piangendo la 38enne agli inquirenti. Tramontata l’ipotesi di un possibile guasto al mezzo. La donna avrebbe riferito la seguente versione: “Ricordo quando ho parcheggiato di aver inserito la prima marcia ma non il freno a mano”.
Il perdono della famiglia di Tommaso
Nei giorni scorsi, tramite il legale Valentini, la donna aveva esternato tutto il suo dispiacere e la sua sofferenza per quanto successo. E all’apparire di notizie che riportavano un perdono già avvenuto da parte della famiglia di Tommaso, la 38enne aveva lasciato trapelare di sentirsi un poco sollevata: “Sono parole che un po’ ci sollevano. La loro tragedia è anche la nostra. Vorremmo tanto che non fosse mai accaduto”.
“Tutta la famiglia è addolorata, sconvolta. Marito e moglie non riescono a darsi pace. I tre bambini sono sotto choc. È una tragedia nella tragedia. È una colpa, ma ci sono anche circostanze sfortunate e fortuite per una donna che ogni giorno faceva questi movimenti”, ha sottolineato il legale.