Auto sull'asilo a L'Aquila, parla il padre del bambino morto: "La madre non c'entra nulla"
Parla il padre del bambino ucciso dall'auto fuori controllo che ha travolto lui e cinque compagni dell'asilo
“È stata una fatalità, una disgrazia. La madre dei gemellini non c’entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna” a parlare è Patrizio D’Agostino, il padre del bambino morto dopo essere stato investito insieme ad altri cinque compagni da un’auto piombata sull’asilo “Primo Maggio” a L’Aquila. In attesa che gli accertamenti ricostruiscano la dinamica dell’incidente, il papà affida il suo racconto sulla tragedia a un’intervista su Repubblica.
Auto sull’asilo a L’Aquila, le parole del padre del bambino morto e la reazione della proprietaria dell’auto
Nessun rancore, né per la proprietaria dell’auto, né per il bambino di 12 anni all’interno del veicolo fuori controllo che mercoledì ha investito il figlio di quattro anni uccidendolo.
Dichiarazioni che commuovono la donna, al momento unica indagata per la vicenda: “Sono parole bellissime. Ci aiutano in questi momenti terribili in cui siamo tutti distrutti. Un po’ ci sollevano. Ringrazio tanto il papà e la mamma di Tommaso. Il nostro pensiero è sempre a loro. La loro tragedia e anche la nostra. Vorremmo tanto che non fosse mai accaduto” ha detto al Corriere attraverso il suo legale Francesco Valentini.
Auto sull’asilo a L’Aquila, le prima ricostruzione
La 38enne sarà ascoltata nei prossimi giorni per fornire la sua versione dei fatti. Dalle prime informazioni raccolte in questi primi giorni, ha dichiarato di ricordare di aver inserito la marcia dopo aver parcheggiato l’auto sulla rampa.
A un tratto avrebbe visto l’auto muoversi e avrebbe disperatamente cercato di fermarla con le mani, mentre il figlio dentro l’abitacolo avrebbe provato a uscire dalla macchina sbattendo la testa.
Nelle prossime ore è previsto in Procura l’affidamento dell’incarico sulla perizia tecnica sull’auto all’esperto Cristiano Ruggeri, e in programma una riunione alla presenza dell’anatomopatologo Giuseppe Calvisi per verificare l’eventualità chiesta da investigatori ed inquirenti di evitare la autopsia sul corpo di Tommaso effettuando una ricognizione cadaverica esterna.
Accertamenti sul luogo dell’incidente
Auto sull’asilo a L’Aquila, il racconto del padre
“Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata. Si vede che il Signore aveva bisogno di un angelo e ha scelto Tommaso” ha detto Patrizio D’Agostino parlando della donna, madre di tre figli, due dei quali iscritti all’asilo dove si è consumata la tragedia.
Tra le lacrime l’uomo ha raccontato di avere vissuto l’incidente quasi in diretta: “Ero sul terrazzo di casa mia, da cui si vede l’asilo di Tommaso, il cortile esterno e i tre tendoni bianchi che fanno ombra, quando all’improvviso ho sentito un boato, un rumore fortissimo. Saranno state le 14.30 circa, mia moglie era già a casa e anche io ero in pausa pranzo. Tommaso il mercoledì esce dopo perché ha l’ora di religione. Sentito quel rumore sono entrato in casa e ho detto a mia moglie che ero preoccupato. ‘Credo sia successo qualcosa all’asilo di Tommaso’.”
Col timore che fosse successo qualcosa è arrivato all’asilo del figlio: “Un inferno. C’erano sirene e ambulanze che arrivavano, agitazione a mille, volti provati. Ho visto una macchina nel giardino dei bambini, col muso dentro l’area giochi e la cancellata sbragata a terra.”
“Ho sceso i 21 scalini che costeggiano la discesa – continua l’uomo – mi sono trovato davanti la maestra e le ho chiesto: ‘Tommaso dov’è?’. Lei mi ha risposto: ‘Sta qui non si preoccupi’. ‘Ma cosa è successo? Si può sapere?’.
“Qualcuno ha risposto – è il racconto del papà – ‘Un brutto incidente ma dovete lasciar passare i soccorsi’. Rassicurato dal fatto che Tommaso stesse ‘qui’ davo per scontato che non gli fosse accaduto nulla. Mia madre mi ha detto che potevo tornare a casa e che il piccolo lo avrebbe riportato a casa lei”.
Nella strada verso casa però la telefonata: “Mia madre mi chiama e mi dice di tornare all’asilo perché Tommaso era rimasto incastrato sotto la macchina. Ho detto a mia moglie di scendere, sono andata a prenderla sotto casa e insieme siamo tornati all’asilo”.