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Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, rischia l'ergastolo

Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, rischia l'estradizione negli Stati Uniti e quindi l'ergastolo: attualmente è in prigione nel Regno Unito

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il tribunale Old Bailey di Londra deciderà il destino di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, accusato (tra le altre cose) di spionaggio. Se i giudici decideranno per l’estradizione, l’australiano sarà condotto negli Stati Uniti, dove sconterebbe l’ergastolo. La decisione dovrebbe arrivare nel corso della giornata di lunedì 4 gennaio.

Assange, fondatore di WikiLeaks, rischia l’ergastolo negli Usa

Sono in tanti a essersi schierati dalla parte di Assange, chiedendo che sia negata l’estradizione. L’appello principale è quello di Amnesty International, che su Twitter ha scritto: “Imminente decisione per l’estradizione di Julian Assange, sotto processo per il suo lavoro di giornalismo investigativo con WikiLeaks. Processarlo per questo significa processare il diritto alla libertà di espressione”.

Assange rischia 175 anni di carcere, qualora venisse estradato negli Stati Uniti, per aver ottenuto e diffuso documenti legati alla difesa nazionale.

“Gli Usa devono annullare tutte le accuse contro Assange – ha ribadito Amnesty International – incluse quelle di spionaggio relative alle attività di pubblicazione di documenti nell’ambito del suo lavoro con WikiLeaks. Gli incessanti tentativi del governo Usa di processare Julian Assange per aver reso pubblici documenti riguardanti anche possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi non sono altro che un assalto su larga scala al diritto alla libertà d’espressione”.

Julian Assange, chi è e cosa fa oggi

Julian Assange è nato a Townsville, in Australia, il 3 luglio 1971. Ha 49 anni e dall’11 aprile 2019 è in prigione a Belmarsh, nel Regno Unito, con l’accusa di aver violato i termini della libertà su cauzione conseguente a controverse accuse di stupro della Svezia. Accuse archiviate poco dopo.

Carcere confermato sulla base della richiesta di estradizione degli Stati Uniti per accuse che derivano direttamente dalla pubblicazione di documenti segreti nell’ambito del suo lavoro.

Il sito web WikiLeaks è diventato famoso in tutto il mondo nel 2010, quando ha fatto trapelare alcune notizie fornite da Chelsea Manning, ex militare statunitense: tra i documenti diffusi, il video Collateral Murder (aprile 2010), i diari della guerra in Afghanistan (luglio 2010), i diari della guerra in Iraq (ottobre 2010), e CableGate (novembre 2010). Dopo le fughe di notizie del 2010, il governo degli Stati Uniti ha avviato un’indagine su WikiLeaks.

Il 28 novembre 2010 il sito ha diffuso oltre 250 mila documenti diplomatici statunitensi, molti dei quali etichettati come “confidenziali” o “segreti”.

Nel 2012 Julian Assange ha chiesto e ottenuto asilo politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Il Paese gli ha concesso la cittadinanza alla fine del 2017.

Nel 2019 è stato scoperto che durante gli anni della permanenza nell’ambasciata Assange sarebbe stato spiato, anche durante i colloqui con i suoi avvocati. La cosa sarebbe accaduta all’insaputa del governo dell’Ecuador.

Nello stesso anno l’Ecuador consente agli agenti della polizia londinese di entrare nell’ambasciata, sfociata in una inusuale revoca dell’asilo politico, con il conseguente arresto di Assange. Dal 1° maggio 2019 è in carcere nella HM Prison Belmarsh.

Fonte foto: ANSA

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