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Italiani in fuga da Israele: "90 secondi per trovare un rifugio", video della folla all'aeroporto di Tel Aviv

I racconti dei primi italiani rientrati da Israele con gli aerei militari a Pratica di Mare: "Avevamo solo 90 secondi per trovare un rifugio"

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Folla all’aeroporto di Tel Aviv. Gli italiani in fuga da Israele dopo gli attacchi di Hamas sono in attesa e alla ricerca disperata di un volo di ritorno. Dallo scalo arrivano anche appelli per essere riportati in Italia. Chi è già tornato, invece, racconta l’incubo: dal suono delle sirene “avevamo 90 secondi per trovare un rifugio“.

400 italiani al rientro su 4 voli militari

Martedì 10 ottobre sono stati organizzati 4 voli militari per riportare in Italia circa 400 connazionali.

I primi 200, a bordo di due aerei, sono arrivati la mattina, tra le 7 e le 9:30.

I primi italiani rientrati da Israele

Altri 200, con lo stesso aereo militare ma in due voli diversi, sono attesi entro la serata: anche loro arriveranno all’aeroporto di Pratica di Mare.

Folla in aeroporto a Tel Aviv

Dopo la paura, tantissimi – non solo italiani, ovviamente – si sono riversati all’aeroporto di Tel Aviv per lasciare Israele.

Il problema è che tantissimi aerei non sono decollati, dato l’allarme: per questo il Governo italiano ha deciso di evacuare i connazionali con aerei militari.

Il racconto degli italiani rientrati

I primi italiani a rientrare hanno raccontato i momenti di tensione vissuti in Israele.

C’è chi era in vacanza, “poi il sabato è successo quello che è successo, all’inizio non sapevano neanche cosa fossero gli allarmi, cosa dovevamo fare”.

“Poi – racconta Federico all’agenzia Nova – ci hanno detto quali erano le indicazioni: trovare un rifugio o sdraiarsi a terra. C’era un rifugio vicino a dove eravamo, però in realtà non facevamo mai in tempo, avevamo solo 90 secondi. E poi si sentivano i razzi esplodere. In realtà era l’Iron Dome (il sistema di difesa anti-missile, ndr) che distruggeva i razzi”.

Fonte foto: ANSA

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