Israele, due vittime ucraine nell'attentato a Bnei Brak: è il terzo attacco in una settimana, qual è il motivo
Terzo attentato in una settimana in Israele: alcune delle vittime dell'attacco terroristico sono ucraine
Terzo attacco in sette giorni: Israele sta vivendo l’incubo del terrorismo, che si intreccia anche con la guerra in Ucraina. Due delle cinque vittime dell’attentato di Bnei Brak, infatti, erano proprio originarie dello Stato invaso dalla Russia ormai oltre un mese fa.
Attentato a Bnei Brak, tra le vittime due ucraini: chi sono
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha condannato il terzo attacco terroristico in Israele in appena sette giorni, definendolo “orribile” ed esprimendo le sue condoglianze alle famiglie delle vittime di questi “tragici attacchi”.
L’ultimo attentato ha causato 5 morti, due di questi di origini ucraine: non sono stati resi noti i loro nomi, ma la polizia israeliana si è limitata a fornire l’età. Le vittime avevano 23 e 32 anni. Erano sedute all’ingresso di un negozio a Bialik Street quando Diaa Hamarsheh, 26 anni, ha aperto il fuoco.
Il militante della Jihad islamica è stato poi ucciso dalla polizia.
Le altre tre vittime sono Amir Khoury, 32 anni, Yaakov Shalom, 36, e Avishai Yehezkel, 29, come riporta il Times of Israel.
Tre attentati in una settimana: cosa sta succedendo in Israele
Tre gli attentati nell’ultima settimana:
- 22 marzo: Beersheva, 4 morti
- 27 marzo: Hadera, 2 morti
- 29 marzo: Bnei Brak e Ramat Gan, 5 morti
La soglia di allerta si è alzata e il premier israeliano, Naftali Bennett, ha invitato i cittadini a essere attenti.
Dopo il terzo attentato sono scattati gli arresti: i servizi segreti hanno perquisito alcune abitazioni in diverse località arabe del Paese, bloccando una dozzina di sostenitori dell’Isis.
Israele, tre attentati alla vigilia del Ramadan: qual è il pericolo
I tre terroristi protagonisti dei tre diversi attentati hanno origini diverse, ma il tempismo lascia presupporre che le iniziative siano in qualche modo legate all’inizio del Ramadan, il prossimo sabato.
Nel 2021, durante il mese sacro dell’Islam, la tensione a Gerusalemme era cresciuta a dismisura, con notevoli disordini sfociati in 11 giorni di conflitto tra Israele e Gaza.
Anche per scongiurare una nuova escalation, dopo l’attentato di Bnei Brak rak, il presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, ha condannato l’attacco: “L’uccisione di civili palestinesi ed israeliani – ha affermato, secondo la agenzia di stampa Wafa – può solo deteriorare ulteriormente la situazione, specialmente alla vigilia del santo mese del Ramadan e delle festività cristiane ed ebraiche. Il ciclo di violenze conferma che una pace durevole e comprensiva è la via più breve per la sicurezza e la stabilità”.
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