Irene Pivetti, il giallo delle mascherine: nuova indagine

Continua il caso della presunta vendita di mascherine non a norma da parte dell’azienda di Irene Pivetti, la Only Italia Logistics. Dopo la Procura di Siracusa, come riporta Ansa, anche quella di Savona e quella di Roma hanno iscritto nel registro degli indagati l’ex presidente della Camera. Per la Only Italia Logistics, in seguito alle accuse di frode in commercio, falso documentale e violazioni ai dazi doganali, sarebbe stato disposto anche il blocco dei conti.

L’indagine savonese ha portato al sequestro di 160.000 mascherine in arrivo dalla Cina, come dichiarato dalla stessa Pivetti. I dispositivi di protezione anti-Covid sono stati sequestrati dalla guardia di finanza al terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa.

Indagata per importazione dalla Cina di mascherine non a norma, Irene Pivetti ha dichiarato all’Ansa: “Non si può mettere in mezzo una Istituzione così importante per l’Italia per una vicenda che presto sarà chiarita grazie all’intervento della magistratura”.

Raggiunta al telefono, l’ex presidente della Camera ha spiegato: “Ben vengano le indagini” delle Procure, perché “serviranno a stabilire la verità, mettendo fine alla cagnara sollevata, a un ‘can can’ che imploderà su se stesso”.

Pivetti ha precisato di essere “una persona seria, alla guida di un’azienda seria“, che ha milioni di mascherine ferme in Cina che venderà “in altri Paesi, visto le richieste che ho e che in Italia non le fanno arrivare”.

Secondo Irene Pivetti in questa vicenda ci “sono problemi di burocrazia mal raccontata” che “fanno del male all’Italia”. Da parte sua si dice “tranquilla perché ho agito nel pieno rispetto della legge”.

Pivetti, come riporta Ansa, ha contestato duramente le affermazioni di chi pensa che le “sue” mascherine siano “false” e spera che “si possa ristabilire al più presto una visione equilibrata” della vicenda che “coinvolge persone che si sono spese e si stanno spendendo per l’Italia”.