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Infezione batterica in Giappone con la sindrome da choc tossico: 77 morti in tre mesi, "malattia carnivora"

Crescono i casi di Sindrome da choc tossico in Giappone, dove negli ultimi tre mesi ci sono stati 77 decessi a causa dell’infezione da streptococco

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Non accennano a diminuire in Giappone i casi di Sindrome da choc tossico streptococcico (Stss), un’infezione batterica che nei primi tre mesi dell’anno ha causato la morte di 77 persone, mentre a inizio giugno erano quasi 1000 le persone affette da questo malanno chiamato “malattia carnivora”.

I casi di Sindrome da choc tossico in Giappone

Alla data del 2 giugno 2024, il Giappone ha registrato 977 casi di Sindrome da shock tossico streptococcico (Stss), una malattia che si sta manifestando con un tasso di mortalità che arriva fino al 30%.

Secondo i dati disponibili, nei soli primi tre mesi dell’anno 77 persone sono morte nel Paese del Sol Levante a causa di questa sindrome, che viene definita anche “malattia carnivora” dato che può causare fascite necrotizzante, che può causare la perdita degli arti.

Persone con la mascherina in Giappone, dove aumentano i casi di Sindrome da choc tossico streptococcico (Stss), che ha già portato alla morte di 77 persone

Al momento le autorità giapponesi non sono in grado di identificare le cause di questo aumento. Questa infezione batterica, causata dallo streptococco di gruppo A (GAS), viene trasmessa da uomo a uomo, e anche con trattamenti mirati può risultare fatale.

Alta percentuale di morte a causa dell’infezione batterica

La Stss è un’infezione batterica tanto rara quanto grave, che può svilupparsi nel caso in cui alcuni batteri si trovino nel flusso sanguigno o nei tessuti.  Come spiegato dall’American Health Centers, “su 10 persone affette da questa sindrome, fino a tre moriranno a causa dell’infezione”.

Il numero attuale di casi positivi in Giappone è il più alto da quando sono iniziate le registrazioni, nel 1999, e secondo gli esperti parte del problema potrebbero essere dei sospetti “debiti di immunità” derivanti dalla pandemia di Covid-19.

“Possiamo rafforzare l’immunità se siamo costantemente esposti ai batteri, ma quel meccanismo era assente durante la pandemia di coronavirus – ha detto il professor Ken Kikuchi, dell’Università medica femminile di Tokyo – ora più persone sono suscettibili alle infezioni, e questo potrebbe essere uno dei motivi del forte aumento dei casi”.

Sintomi e cure per la Stss

La Stss colpisce tipicamente le persone dai 65 anni in su, anche se in teoria chiunque può contrarre l’infezione. Il batterio che la causa è lo stesso che può causare mal di gola e scarlattina, ma quando i batteri penetrano più in profondità nel corpo, può innescarsi la STSS.

Questa malattia si manifesta con febbre, dolori muscolari e vomito, ma i sintomi possono rapidamente peggiorare e mettere a rischio la vita a causa di bassa pressione sanguigna, gonfiore e insufficienza multiorgano, quando il corpo entra in choc

Come spiegato dall’Istituto Pasteur, attualmente gli antibiotici (ß-lattamici) costituiscono il trattamento standard per le infezioni da streptococco, ma negli ultimi anni c’è stato un aumento della resistenza ad alcune famiglie di antibiotici, in particolare per il trattamento delle infezioni otorinolaringoiatriche o respiratorie e nei casi di allergia ai ß-lattamici. Ad oggi, non esiste un vaccino contro le infezioni da streptococco A.

Fonte foto: ANSA

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