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Terrorismo in Italia: imam marocchino espulso dal Viminale

Rappresentava un pericolo per la sicurezza per essersi radicalizzato e sostenere l'Isis

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un imam di origini marocchine, M.G., residente a Padova e legato al luogo di culto “Al Hikma”, è stato espulso con decreto del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per motivi di sicurezza dello Stato. Ne dà notizia l’Ansa.

Il 41enne era indagato per aver espresso apprezzamenti in favore del califfato dell’Isis di Al Baghdadi e dei jihadisti che combattevano in Siria. Gli investigatori hanno anche documentato come il cittadino marocchino avesse condiviso sul suo profilo Facebook diversi video di propaganda jihadista.

L’imam espulso dall’Italia aveva dei precedenti con la legge

L’uomo era entrato in Italia nell’ottobre 2006 ottenendo il permesso di soggiorno dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Padova nel 2009. Attualmente era in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo.

Nel 2018 sua moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti e lesioni per le percosse subite più volte per aver rifiutato di indossare il niqab. L’imam è stato rimpatriato dalla frontiera aerea di Bologna in direzione Casablanca.

Si tratta del primo allontanamento nel 2020 di un soggetto ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato. Salgono a 462 gli allontanamenti dal 2015 ad oggi, di cui 98 nel 2019 e 126 nel 2018.

Imam espulso dall’Italia: la ricostruzione delle indagini

Il costante monitoraggio svolto dalla Digos di Padova sulle condotte rivelatrici di un’adesione all’ideologia jihadista, ha consentito agli investigatori di porre l’attenzione sull’imam, portando alla luce elementi definiti “sintomatici di una visione violenta dell’Islam da parte dell’uomo, antioccidentale, antisemita e di sottomissione delle donne”, ha spiegato la Polizia all’Ansa.

“Dall’attività d’indagine è emerso come l’imam avesse avuto un ruolo di primo piano nel processo di radicalizzazione di una donna italiana, indottrinata con modalità e contenuti dell’islam radicale, come l’applicazione della sharia e il costante timore di incorrere nella sfera di influenza di ‘Saitan‘”, hanno sottolineato gli investigatori.

Fonte foto: Screenshot da video Ansa

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