Ilaria Capua e il lockdown volontario, l'appello: "Ve lo giuro"
Ilaria Capua è tornata a parlare dell'emergenza coronavirus, lanciando un appello alla popolazione
La direttrice dell’UF One Health Center Ilaria Capua, in collegamento con la trasmissione ‘Di Martedì’ su ‘La 7′, ha fatto il punto della situazione sull’emergenza coronavirus. Queste le sue parole: “I numeri parlano chiaro. Adesso ‘grandina’ e bisogna stare veramente protetti. Siamo arrivati al punto in cui non possiamo più permetterci distrazioni“.
Coronavirus e glaciazione: la metafora di Ilaria Capua
Poi l’esperta ha usato una nuova metafora per spiegare l’emergenza: “Facciamo finta di trovarci in mezzo a un fenomeno epocale, come una glaciazione. Arriva un freddo terribile. Le indicazioni sono: non uscite se non vi vestite. Voi uscireste in costume da bagno? No, perché si muore“.
Ancora Ilaria Capua: “I contagi sono arrivati a una crescita esponenziale, i ricoveri seguono la tendenza. Adesso bisogna evitare ogni scivolone: fa freddo, fuori ci sono -100 gradi e se esci scoperto, muori”.
Lockdown volontario: l’appello di Ilaria Capua
Sempre a ‘Di Martedì’, la direttrice dell’UF One Health Center ha detto: “Le persone si devono proteggere. Ognuno è parte di una catena. La catena non si ferma se non si fermano le persone che portano in giro questo virus”.
Ilaria Capua ha poi spiegato: “Dovrebbe esserci un lockdown volontario per chi può. Io lo giuro, mi sono messa in lockdown da quando sono rientrata dall’Italia. Non esco mai di casa”.
Seconda ondata Covid: cosa ha detto Ilaria Capua
Sulla seconda ondata di coronavirus, l’esperta ha detto: “È normale, quando si parla di una malattia respiratoria, dire che c’è un’ondata invernale. Non deve sorprendere nessuno. Alla fine della prima ondata avevo detto ‘Siamo noi la seconda ondata‘, speravo di far capire che avremmo rischiato di trovarci a questo punto e in effetti siamo arrivati qui. Non ci siamo, però, solo noi”.
E poi: “In questo momento bisogna mettersi gli occhiali da buio. Ci aspetta un periodo molto difficile, in cui però dobbiamo progettare la nostra rinascita. Abbiamo davanti dei mesi difficili”.