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Il piano di Giovanni Toti dopo l'arresto per corruzione: cosa può succedere dopo l'interrogatorio di garanzia

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha un piano dopo il suo arresto per corruzione e in vista dell'interrogatorio di garanzia di venerdì

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Dopo l’arresto per corruzione e l’interrogatorio di garanzia, previsto per la giornata di venerdì 10 maggio, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti potrebbe richiedere la revoca degli arresti domiciliari. Il piano è pronto.

La tesi di Giovanni Toti

“Nel mio operato non c’è stato nulla di illecito. Non prendevo tangenti, non ho perseguito alcun interesse privato. Se ci sono stati equivoci, li chiarirò”. Queste sono state, stando a quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, le parole pronunciate da Giovanni Toti al suo legale dopo aver letto le carte che lo riguardano. All’avvocato Stefano Savi che lo è andato a trovare nella casa di Ameglia dove è agli arresti domiciliari, il presidente della Regione Liguria ha anche ribadito l’intenzione di non dimettersi.

Dopo l’incontro col presidente della Regione Liguria, l’avvocato Savi ha registrato un videomessaggio in cui ha detto: “Il presidente è ben determinato a presentare una difesa che spieghi come i fatti siano in realtà da interpretare differentemente alla luce della politica che ha sempre seguito nell’interesse del territorio, anche attraverso forme che hanno potuto indurre a equivoci, ma che non hanno mai sconfinato nell’illecito”.

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari.

Il piano di Giovanni Toti per l’interrogatorio

Giovanni Toti Toti avrebbe intenzione di rispondere alle domande che gli farà il giudice durante l’interrogatorio di garanzia, previsto per venerdì.

La scelta di non avvalersi della facoltà di non rispondere gli permetterebbe di presentare un’istanza di libertà personale al giudice per le indagini preliminari che ha decretato il suo arresto. Se il giudice non dovesse accogliere la richiesta, ci sarebbe spazio per un appello presso il Tribunale del Riesame, che in tal caso si dovrebbe pronunciare solo sulle esigenze cautelari dell’indagato e non sull’inchiesta nel suo complesso.

La nuova accusa per Giovanni Toti

In base a quanto riferito dal ‘Corriere della Sera’, sarebbe emersa, intanto, una nuova accusa di corruzione a carico di Giovanni Toti: 195 mila euro che sarebbero stati versati tra il 2016 e il 2020 ai suoi Comitati elettorali da società che trattano rifiuti.

Da questo fascicolo sono partite le intercettazioni che hanno portato martedì agli arresti domiciliari il presidente della Regione Liguria e a provvedimenti restrittivi per altre 9 persone.

Fonte foto: ANSA

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