Il mistero dei laboratori biologici segreti in Ucraina: le versioni di russi e americani, cosa rischiamo
Cosa sono le armi chimiche e batteriologiche, si tratta di armamenti non convenzionali. Perché il loro impiego preoccupa
L’annuncio è stato fatto dai russi e bollato come un pretesto dagli americani. A parlarne è stata la portavoce del Cremlino, Maria Zakharova: “Possiamo concludere – ha detto ai giornalisti – che nei laboratori ucraini vicini al nostro confine (russo, ndr) sono stati sviluppati componenti di armi biologiche”. Materiali che quindi sarebbero stati “distrutti con urgenza” dagli invasori.
Gli Stati Uniti hanno detto di non credere alle affermazioni di Mosca, che hanno bollato come “assurda propaganda”. È una storia che non finisce qui, perché il convitato di pietra, se si analizzano da vicino l’annuncio della Russia e la risposta americana, risulta essere un’imminente attacco con le armi chimiche o biologiche.
- Armi chimiche, batteriologiche: cosa sono. Armamenti non convenzionali, perché il loro impiego preoccupa
- Armamenti non convenzionali, cosa dicono i russi. La versione degli americani
- Cosa sta cercando di fare Putin secondo Washington: la paura di un attacco con le armi chimiche
- Se Putin utilizza le armi chimiche l’America entra in guerra? Gli Usa: “Severe conseguenze”
Armi chimiche, batteriologiche: cosa sono. Armamenti non convenzionali, perché il loro impiego preoccupa
Le armi chimiche causano danni o morte intenzionale attraverso agenti di carattere chimico. Appartengono a questa categoria gli agenti nervini, che aggrediscono le connessioni tra il cervello e i muscoli, il sistema respiratorio o altri organi, causando la paralisi o la morte. Sono armi chimiche anche il cianuro, la ricina e il gas mostarda. Se inalate, tali sostanze comportano conseguenze gravissime, come la morte celebrale.
Cosa sono le armi batteriologiche o biologiche
Si tratta di virus, batteri o altre tossine, che se utilizzati come armi possono colpire l’esercito nemico e prolungare nel tempo i propri effetti. Appartengono a questa categoria la peste e l’antrace, menzionate entrambe nelle accuse dei russi, il botulino e il vaiolo.
Armamenti non convenzionali, cosa dicono i russi. La versione degli americani
La portavoce di Mosca Maria Zakharova, nel corso della conferenza stampa summenzionata, è entrata nello specifico delle armi biologiche sviluppate nei presunti laboratori in Ucraina. I centri avrebbero contenuto patogeni mortali della peste e dell’antrace. La portavoce inoltre avrebbe chiamato in causa direttamente Washington, che a suo dire dovrebbe spiegare il sinistro ritrovamento fatto sul territorio occupato dai russi.
Il contenuto delle parole di Zakharova riecheggia in quanto dichiarato da Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo. “È ovvio – ha detto quest’ultimo – che a fronte dell’operazione militare speciale (così viene chiamata per ordine del Cremlino quella che è a tutti gli effetti una guerra, ndr) il Pentagono ha iniziato ad avere serie preoccupazioni riguardo gli esperimenti biologici segreti scoperti in territorio ucraino”.
Armi chimiche, le accuse rigettate dagli Stati Uniti. Unione Europea e Ucraina dalla parte degli Usa
Diversa la posizione del Pentagono, chiamato in causa dai russi. Per il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America, Mosca è alla ricerca di un pretesto per giustificare a posteriori l’invasione dell’Ucraina, che, come molti osservatori hanno fatto notare, non appare giustificato da nessuna motivazione specifica avvenuta nei giorni precedenti all’invasione.
L’Unione Europea pure si è schierata al fianco di Washington nell’interpretazione delle frasi del Cremlino. I leader europei hanno infatti sottolineato come la Russia abbia promosso più volte la disinformazione e non possa per questo essere considerata una fonte affidabile.
Peter Stano, portavoce per le questioni di politica estera dell’Unione Europea, ha precisato che l’Ue non è a conoscenza di alcun laboratorio segreto presente in Ucraina. Una smentita alla quale si è aggiunta quella del governo del Paese invaso: “L’Ucraina smentisce fermamente ogni accusa di questo tipo”, ha detto un portavoce della presidenza di Kiev.
In un dettagliato fact-checking, la BBC ha sostenuto che è impossibile verificare quanto detto da Mosca sui presunti laboratori biologici. Tutte le informazioni rilasciate dai russi, per la prestigiosa emittente inglese, sono false, prive di fondamento o impossibili da verificare.
Cosa sta cercando di fare Putin secondo Washington: la paura di un attacco con le armi chimiche
Nell’interpretazione di Washington tornano i concetti di pretesto e di false flag, cioè appunto una scusa costruita a tavolino per giustificare un’operazione eticamente deprecabile. Secondo i servizi segreti americani, infatti, che hanno messo in guardia il mondo con anticipo rispetto all’imminente invasione russa dell’Ucraina, e che insomma hanno già dimostrato una volta di avere ragione, il tentativo di diffusione di fake news sulle armi biologiche occidentali, da parte di Mosca, servirebbe appunto a spianare la strada a un attacco con le armi batteriologiche già impiegate in Siria dai russi.
La diffusione di notizie false sarebbe a questo punto funzionale ai russi, che potrebbero addossare a terzi un attacco invece condotto in prima persona. Ciò che preoccupa delle armi chimiche e batteriologiche è il loro colpire in maniera indiscriminata tutta la popolazione, e non solo i combattenti, quindi. I russi sono già ricorsi a simili metodi, nonostante le armi chimiche e batteriologiche siano formalmente vietate, dimostrando ben pochi scrupoli.
Simili armi sono state sviluppate dai russi ai tempi dell’ex Unione Sovietica, in laboratori che sono rimasti operativi fino a oggi e nonostante i protocolli per lo smantellamento e la messa al bando di simili armamenti.
Un altro elemento che suggerirebbe il ricorso, da parte dell’esercito russo, alle armi non convenzionali, è il fallimento che si sta rivelando essere l’avanzata russa in Ucraina. Non è un mistero che, nelle intenzioni di Putin, l’avanzata russa verso Kiev sarebbe dovuta durare soltanto pochi giorni, o addirittura ore, invece Mosca ha dovuto constatare la determinazione con cui la popolazione sotto assedio sta rispondendo lungo i fronti del conflitto. Se l’esercito russo dovesse trovare difficoltà ad avanzare, a Putin potrebbero saltare i nervi e l’utilizzo delle armi più distruttive potrebbe quindi trasformarsi in realtà da una minaccia contenuta tra le righe di una narrazione fuorviante.
Se Putin utilizza le armi chimiche l’America entra in guerra? Gli Usa: “Severe conseguenze”
L’utilizzo delle armi chimiche o biologiche da parte del Cremlino comporterebbe un’entrata in guerra degli Stati Uniti? La risposta è no. Jake Sullivan, il consigliere del presidente Joe Biden per la sicurezza nazionale, ha evocato un simile scenario precisando che una simile mossa da parte di Mosca comporterebbe conseguenze “severe” per la Russia.
Tuttavia, anche in caso di utilizzo di armi chimiche, la reazione dell’amministrazione a stelle e strisce non sarebbe con tutta probabilità così energica da prevedere un confronto diretto con le forze della Federazione russa. Un simile scenario si realizzerebbe soltanto nel caso in cui Putin attaccasse un Paese dell’Alleanza atlantica.
L’elemento di deterrenza rispetto al coinvolgimento diretto dell’esercito americano, anche rispetto a quanto richiesto dal presidente Volodymyr Zelensky, è l’arsenale nucleare della Russia, il più grande al mondo (6.257 nel 2021, contro le 5.550 degli Stati Uniti).
“L’idea che gli Stati Uniti inviino equipaggiamento offensivo”, ha detto Biden, “si chiama ‘Terza Guerra Mondiale‘. Mettiamolo subito in chiaro”.