Il killer della sparatoria in Florida voleva colpire un'università afroamericana, la scoperta ferisce la città
Strage negli Stati Uniti: un ragazzo di 20 anni ha ucciso 3 persone nere. Il suo obiettivo era un'università afroamericana, ma è stato cacciato
L’ennesima sparatoria negli Stati Uniti si è consumata nella giornata di ieri. Un uomo bianco, armato con un fucile sul quale aveva disegnato delle svastiche, ha ucciso tre persone nere in un negozio a Jacksonville in Florida. L’uomo aveva preso di mira il gruppo di persone dopo essere stato allontanato dal campus della Edward Waters University, una piccola università afroamericana.
La sparatoria
Nella serata di sabato 26 agosto sono stati rivelati al pubblico i primi dettagli della sparatoria avvenuta in un negozio di Jacksonville. Le notizie dello sceriffo non hanno fatto altro che confermare le prime ipotesi: la sparatoria è a sfondo razziale.
L’uomo, bianco, ha non a caso puntato e ucciso tre persone nere, due uomini e una donna. Impossibile conoscere per certo le motivazioni dell’uomo, un ragazzo poco più che ventenne, perché si è tolto la vita dopo il tremendo gesto. L’attacco è avvenuto in un giorno specifico, ovvero nel anniversario di una sparatoria in centro a Jacksonville Landing dove si stava tenendo un torneo di videogiochi: l’uomo aveva ucciso due persone e ne aveva ferite altre 11.
Svastiche e razzismo
Durante la conferenza stampa indetta dallo sceriffo locale, TK Waters, è stato reso noto che il ragazzo aveva decorato il fucile utilizzato nella sparatoria con delle svastiche. Inoltre l’assassino sembra aver lasciato manifesti razziali, ovvero messaggi per descrivere quella che lo sceriffo ha definito “una disgustosa ideologia dell’odio”.
Nei testi indirizzati ai genitori, ai giornalisti e alle autorità federali si leggono espressioni razziste, insulti nei confronti delle persone nere e un chiaro quanto tombale: “Odio i neri”.
Università salva
Da una prima ricostruzione è stato possibile affermare che l’uomo (20 anni circa) ha lasciato la sua abitazione intorno alle 11:40 del mattino, per arrivare a Jacksonville (una città con un 30% della popolazione nera). Indossava un giubbotto tattico, una maschera e imbracciava un fucile AE-15, oltre una pistola Glock.
Il suo obiettivo non era il Dollar General, ma un campus universitario afroamericano. Lo ha confermato il campus stesso, riportando che il giovane aveva tentato di entrare nella sede della Edward Waters University, una piccola università, ma era stato prontamente allontanato. Il bilancio della sparatoria, in quel caso, sarebbe potuto essere decisamente più alto.