Il 2022 è stato l'anno più caldo e meno piovoso in Italia dal 1961 nonostante ci siano state diverse alluvioni
Alluvioni e caldo record. Gli effetti del cambiamento climatico si sono abbattuti sull’Italia nel 2022, creando le condizioni meteorologiche più estreme da quando nel nostro Paese si eseguono misurazioni scientifiche di questo tipo.
Il caldo record del 2022
Da quando l’Italia misura con precisione i dati climatici e meteorologici, quindi dal 1961, non si è mai verificato un anno caldo quanto il 2022. I 12 mesi passati hanno fatto registrare una temperatura media di 0,58 gradi centigradi superiore al precedente record assoluto risalente al 2038.
Su base annua, l’aumento è stato ancora più marcato, di ben 1 grado. Lo ha rivelato il rapporto annuale “Clima in Italia 2022”, realizzato in collaborazione tra Ispra e Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.
Se confrontata con la media degli ultimi 30 anni, la temperatura media del 2022 è stata superiore di 1,23 gradi. Le variazioni più estreme sono state registrate a giugno e luglio, ma anche in mesi più freddi come ottobre e dicembre.
La siccità
Il 2022 è stato anche l’anno meno piovoso della storia delle misurazioni climatiche italiane. Le precipitazioni sono calate del 22% rispetto alla media degli ultimi 30 anni, con la prima parte dell’anno che ha sfiorato una riduzione del 40%.
Il Nord del paese, che ha vissuto una siccità durata anni e parzialmente interrotta soltanto nella primavera del 2023, è stata l’area più colpita da questo fenomeno, con una media del 33% in meno di piogge.
Queste condizioni hanno causato una riduzione della disponibilità naturale di acqua per le attività umane pari al 50% rispetto alla media storica. Questo ha causato danni all’agricoltura di una delle zone più coltivate del Paese.
Anche le nevicate sono state esigue, fenomeno che ha peggiorato lo scioglimento dei ghiacciai già in atto da anni.
Le alluvioni al Centro Nord
Le zone centrali e settentrionali del nostro paese sono state interessate anche da fenomeni meteorologici estremi, in particolare da violenti temporali e perturbazioni straordinarie che hanno causato gravi alluvioni.
Una tendenza che si è confermata anche nel 2023, con le alluvioni in Emilia Romagna e Marche e con i più recenti fenomeni temporaleschi in Veneto che hanno causato un centinaio di feriti a causa della grandine.