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Honda e Nissan trovano l'accordo per la fusione, cosa cambia e gli scenari per il mercato dell'auto

La strategia è quella di competere con Toyota e Volkswagen: la fusione Honda-Nissan (e forse Mitsubishi) formerebbe il terzo colosso mondiale

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Honda e Nissan stanno discutendo una fusione che potrebbe includere anche Mitsubishi Motors, formando così il terzo gruppo mondiale dell’automotive. L’operazione, mirata a guidare l’innovazione e affrontare le sfide del settore, dovrebbe essere definita entro giugno 2025. Nissan e Honda sono sul podio delle principali case automobilistiche in Giappone, superate per volume solo da Toyota.

Possibile fusione fra Honda e Nissan: gli scenari

Honda e Nissan hanno dato l’annuncio con un comunicato ufficiale congiunto. Le due case dell’automotive giapponese hanno confermato l’avvio di trattative per la fusione che, se concretizzata, andrebbe a creare il terzo colosso globale nel settore, dopo Toyota e Volkswagen.

Il memorandum d’intesa firmato da entrambe è finalizzato a esplorare la possibilità di un’unione sotto una nuova holding, che potrebbe includere anche Mitsubishi Motors, già affiliata a Nissan.


L’accordo fra Honda e Nissan potrebbe includere anche Mitsubishi Motors

I tempi della possibile fusione

Nell’accordo preliminare vengono dettati anche i tempi della fusione, almeno nelle intenzioni. Honda e Nissan puntano a definire i dettagli di questa operazione entro giugno 2025. Nel frattempo, Mitsubishi Motors, alleata di lunga data di Nissan, deciderà entro gennaio 2025 se unirsi al progetto.

Prima di discutere l’integrazione, le aziende avevano già avviato, lo scorso marzo, uno studio per valutare una collaborazione strategica nella produzione di veicoli elettrici e nello sviluppo di tecnologie software, con l’obiettivo di ridurre i costi e aumentare la competitività. Mitsubishi ha scelto di entrare nel dialogo solo ad agosto, mostrando un approccio più cauto verso il progetto di unione.

Il comunicato congiunto e la reazione di Renault

Nel comunicato congiunto, Honda e Nissan chiariscono che la semplice collaborazione già in essere non è stata ritenuta sufficiente per gli obiettivi comuni da raggiungere, parlando di uno “scenario commerciale cambiato rapidamente” sia per le due case che per il settore in generale.

“Per guidare la trasformazione della mobilità, siamo giunti a pensare che abbiamo bisogno di qualcosa di più audace di una semplice cooperazione in alcuni campi specifici” ha puntualizzato Toshihiro Mibe, presidente e Ceo di Honda, in conferenza stampa.

Leggermente criptica la reazione di Renault, che continua a detenere la maggioranza delle azioni di Nissan. “Prendiamo atto degli annunci fatti oggi che sono ancora in fase preliminare” è stato dichiarato, specificando che saranno valutate tutte le opzioni nell’interesse del gruppo.

I numeri e le motivazioni della strategia

La fusione fra Honda e Nissan punta a contrastare la crescente concorrenza dei produttori cinesi e di Tesla, accelerando lo sviluppo di tecnologie avanzate come l’elettrificazione e la guida autonoma, oltre a ridurre i costi.

La nuova entità prevede vendite annuali superiori a 8 milioni di veicoli e ricavi combinati di circa 184 miliardi di euro, con un utile operativo stimato oltre 3000 miliardi di yen.

Honda, forte di una capitalizzazione di mercato di 38 miliardi di euro, avrà un ruolo predominante nella gestione della nuova holding, ma è stato sottolineato che l’operazione non sarebbe un salvataggio per Nissan, bensì una strategia congiunta per affrontare le sfide comuni.

Intanto, le reazioni del mercato sono state positive: le azioni di Honda, Nissan e Mitsubishi Motors hanno registrato rialzi significativi. La fusione ricorda l’unione tra Fiat Chrysler e PSA nel 2021, proponendo di trasformare l’industria automobilistica giapponese.

Fonte foto: ANSA

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