Guerra in Ucraina, telefonata della Cina a Kiev: le parole del ministro di Pechino. Putin sempre più isolato?
Qual è la posizione della seconda potenza mondiale sull'invasione di Mosca. Cosa si sono detti i ministri degli esteri Wang Yi e Kuleba
Dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia di Putin si è trovata improvvisamente isolata. Hanno aderito alle sanzioni anche paesi insospettabili, come la Svizzera, e forse proprio per questo strategici per le ricchezze degli oligarchi russi (compresi Putin e il ministro degli Esteri Lavrov).
Una posizione intermedia o ambigua è invece stata mantenuta dalla Cina. E’ noto infatti che la seconda potenza mondiale è piuttosto vicina alla Russia. Nelle ultime ore, però, l’iniziativa del ministro degli Esteri dell’ex Impero Celeste ha sorpreso chi evidentemente aveva sopravvalutato la vicinanza del gigante asiatico al regime autoritario di Mosca.
Telefonata Wang Yi – Kuleba, cosa ha detto il responsabile della politica estera di Beijing all’omologo ucraino
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha telefonato Dmytro Kuleba, ministro degli esteri dell’Ucraina: la Cina “deplora lo scoppio del conflitto ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili”, ha detto il primo.
Beijing ha inoltre espresso sostegno a “tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica”, ribadendo “il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi”.
Telefonata tra ministri degli Esteri di Cina e Ucraina, cosa ha detto il responsabile di Kiev, Dmytro Kuleba
L’Ucraina “aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco“, è stata la sollecitazione del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. “Porre fine alla guerra è la massima priorità della parte ucraina – ha continuato, sottolineando l’apertura del Paese sotto attacco “a negoziare una soluzione”.
Cosa pensa la Cina della guerra in Ucraina, la posizione di Pechino sull’invasione e i rapporti con Mosca
In passato i leader cinesi hanno invitato al rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i paesi, Ucraina compresa naturalmente. Hanno inoltre invitato le grandi potenze e i principali attori della politica internazionale a non imboccare la strada di un’escalation, e questo con maggiore energia dopo che Putin ha allertato il sistema nucleare russo.
Tuttavia la posizione di Pechino si è distinta non soltanto per la non aderenza alle sanzioni che hanno caratterizzato la risposta di Unione Europea e Stati Uniti, ma anche per alcune concessioni al regime russo, preoccupato dall’espansione della Nato a Ovest della Russia.
Preoccupazioni, queste, che non sono considerate lecite da esperti e osservatori, che le ritengono, piuttosto, l’arma dialettica dell’autocrate di Mosca per giustificare l’invasione.