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Graziella De Palo, Giorgia Meloni risponde all'appello disperato della madre: chi era la giornalista scomparsa

Giorgia Meloni ha risposto a Renata Capotorti, la madre della giornalista Graziella De Palo, scomparsa a Beirut nel 1980: la promessa della premier

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

La verità dopo oltre 40 anni. È quello che ha chiesto Renata Capotorti, madre di Graziella De Palo, giornalista scomparsa a Beirut, in Libano, insieme al collega Italo Toni il 2 settembre 1980. La premier, Giorgia Meloni, ha risposto alla 99enne promettendo alla donna di fare di tutto per far luce sulla morte della figlia. Qual è la sua storia.

Gli ultimi giorni di Graziella De Palo e Italo Toni

Graziella De Palo e Italo Toni erano due giornalisti, nati rispettivamente il 17 giugno 1956 e il 31 gennaio 1930.

Entrambi sono scomparsi a Beirut, in Libano, il 2 settembre 1980: stavano lavorando a una inchiesta, da quel giorno non si hanno più avuto notizie.

A Beirut, nel 1975, era scoppiata una guerra civile (durerà per 17 anni): in quel contesto, i due giornalisti decidono di partire.

Volano su Damasco, perché l’aeroporto libanese è chiuso.

Il 1° settembre si presentano all’ambasciata italiana di Beirut, sostenendo di avere in programma un’intervista alle postazioni palestinesi nel sud del Paese.

Il 2 settembre escono dall’hotel e qualcuno passa a prenderli, ma non si conosce l’identità: di Graziella De Palo e Italo Toni si perdono per sempre le tracce.

La stampa araba però non parla mai di quel sequestro, giorno per giorno la verità si fa sempre più lontana, seppellita sotto un cumulo di menzogne e depistaggi.

Il 15 settembre, giorno previsto per il rientro dei due giornalisti in Italia, le due famiglie iniziano a fare domande: saranno avvertite della scomparsa di De Palo e Toni, dall’ambasciata italiana, solamente il 29 settembre.

Negli anni si succedono indagini e presunte rivelazioni: nel 1996, però, l’inchiesta si conclude senza colpevoli. Dei due giornalisti non sono mai state trovate le spoglie.

Sullo sfondo restano i rapporti ambigui tra l’Italia e l’OLP, struttura clandestina militare palestinese, e i presunti accordi con il Governo Moro.

L’appello della madre e gli atti secretati

Domenica 11 dicembre Renata Capotorti, madre di Graziella De Palo, ha scritto una lettera, pubblicata dal ‘Corriere della Sera’, in cui a 99 anni ha chiesto almeno di riavere i resti della figlia.

La Capotorti si è rivolta direttamente a Giorgia Meloni “con le poche energie che ancora conservo perché comprenda l’inconsolabile disperazione di una madre assumendo ogni possibile iniziativa urgente per disvelare finalmente le ragioni dei gravi depistaggi e per individuare almeno il luogo in cui ancora si trovano a Beirut le spoglie della mia povera Graziella“.

Il suo desiderio è “poter versare davanti alla sua tomba le poche lacrime che ancora conservo“.

Nella sua lettera-appello, Renata Capotorti ripercorre gli ultimi 42 anni in attesa di un corpo da piangere.

“Ho inutilmente lottato per oltre 40 anni, sola con i miei familiari, per avere giustizia e conoscere i nomi degli esecutori materiali”, ha scritto la donna, sottolineando come “alcune testimonianze confermano che le nostre istituzioni acquisirono immediate certezze sui responsabili del rapimento, sul luogo di detenzione e su quello della sepoltura dei cadaveri nei pressi di Beirut”.

Le testimonianze a cui fa riferimento la madre di Graziella riguarderebbero le deposizioni di ex agenti dei servizi, alla base del nuovo fascicolo aperto a Roma: “Si tratta di certezze che, per oscure ragioni di Stato, ci sono state crudelmente negate per tutto questo tempo infinito, così impedendo ogni possibile pacificazione del nostro dolore”.

La risposta di Giorgia Meloni

La premier, così, ha scelto il ‘Corriere della Sera’ per rispondere a Renata Capotorti: “Farò quanto possibile per consentirle di avere quella verità a cui lei giustamente aspira da oltre 40 anni”, assicurando la desecretazione degli ultimi atti relativi alla vicenda ancora coperti da segreto.

Ultimamente la famiglia De Palo, in occasione dei 40 anni dalla scomparsa di Graziella (il 2 settembre 2020), era stata ricevuta dall’allora presidente della Camera, RobertoFico, chiedendo al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, tutti i documenti secretati.

Fonte foto: ANSA

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