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Gravina di Puglia, Maria Turturo uccisa: l'avvocato di Giuseppe Lacarpia rinuncia, le accuse della figlia

L'avvocato di Giuseppe Carpia, l'uomo accusato del femminicidio di Maria Turturo, rinuncia all'incarico. La figlia: "Mamma voleva andarsene"

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Nell’attesa dell’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Lacarpia, il 65enne accusato per il femminicidio della moglie Maria Arcangela TurturoGravina di Puglia, il suo avvocato Gioacchino Carone ha rinunciato all’incarico. Una notizia dell’ultima ora, che tuttavia merita una precisazione: il legale, infatti, difenderà i quattro figli della coppia. Nel frattempo la figlia Antonella Lacarpia ha raccontato un trascorso di tensioni e maltrattamenti che da anni il padre avrebbe perpetrato ai danni della moglie.

L’avvocato di Giuseppe Lacarpia rinuncia all’incarico

Gioacchino Carone, l’avvocato nominato da Giuseppe Lacarpia, rinuncia all’incarico ma continuerà a difendere i figli che si trovano nella posizione di parti offese del reato di cui è accusato il loro padre. Lo riporta LaPresse.

Il legale ha inviato una comunicazione di “non accettazione dell’incarico”. L’interrogatorio di garanzia a carico di Lacarpia si terrà mercoledì 9 ottobre di fronte al gip Isabella Valeria Valenzi.

L’avvocato di Giuseppe Lacarpia, il 65enne accusato per il femminicidio della moglie Maria Arcangela Turturo a Gravina di Puglia, rinuncia all’incarico. La figlia: “Mamma voleva andarsene”

Lacarpia è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. I fatti risalgono alla notte tra il 5 e il 6 ottobre. A incastrare il 65enne due elementi: un video girato da alcuni ragazzi che avrebbero assistito alla scena dalla loro auto e la stessa vittima, Maria Turturo, che in punto di morte avrebbe raccontato la verità alla figlia Antonella.

La stessa Antonella, come riferisce Repubblica, ha scoperchiato una realtà di maltrattamenti e tensioni da cui sua madre – secondo la versione della ragazza – avrebbe voluto fuggire.

La figlia Antonella: “Mamma voleva andarsene”

A riavvolgere il nastro è Antonella Lacarpia, la stessa figlia che ha raggiunto la madre all’ospedale di Altamura poco prima che la donna esalasse l’ultimo respiro. Proprio a lei Maria Turturo, prima di morire, ha detto: “Mi ha chiuso in macchina con le fiamme”. Ora Antonella racconta i trascorsi della sua famiglia.

Repubblica riferisce che il passato della coppia è cosparso di maltrattamentidenunce, ma anche ripensamenti. Un’altra presenza era rappresentata dai genitori di Lacarpia, che più volte sarebbero intervenuti per sanare le fratture interne alla coppia. “Dopo gli episodi denunciati molti anni fa, ce ne sono stati altri“, racconta Antonella.

Più volte Maria Turturo avrebbe lasciato la casa per passare intere settimane in casa dei figli. “Scappava da casa”, racconta la figlia, che sottolinea: “Lei voleva andare via”.

I problemi di lavoro e la salute

In passato Lacarpia avrebbe avuto problemi al lavoro, la sua attività imprenditoriale nel settore dell’allevamento. Addirittura avrebbe maturato debiti importanti. Nel 2009 un evento estremo: “Presa dalla disperazione aveva dato fuoco al trattore di papà”, racconta la figlia.

Negli ultimi anni, poi, a Giuseppe Lacarpia era stata diagnosticata una depressione per la quale gli era stata riconosciuta l’invalidità totale, oltre alla pensione. A settembre era stato dimesso dopo un ricovero, ma da quel momento avrebbe assunto comportamenti insoliti.

La figlia Antonella racconta: “Stava seduto sul divano di casa, davanti al camino, pensieroso e faceva un gesto della morte con le tre dita”.

Fonte foto: Facebook - Maria Turturo / ANSA

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