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Glifosato nella pasta venduta in Italia: in quali marche è stato trovato e quali sono i pericoli

Tracce di glifosato in quattro marche di pasta vendute anche in Italia: di cosa si tratta e cosa dicono i ricercatori sulla pericolosità per la salute

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il glifosato è uno degli erbicidi più usato al mondo, essendo molto efficace ma soprattutto tra i meno tossici rispetto ad altri prodotti. Lo si trova spesso nella pasta, la legge italiana ne ammette una certa quantità. Non è comunque innocuo per l’uomo: l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione lo ha classificato nel gruppo 2A, tra i probabili cancerogeni. In Svizzera una rivista di settore ha appena effettuato dei test su della pasta venduta anche in Italia e ha riscontrato la presenza di glifosato – sempre sotto la soglia consentita – in quattro marche. Cosa significa.

Che cos’è il glifosato e dove si trova

Come spiegato dall’Airc, il glifosato è un erbicida che ha fatto il suo ingresso nell’agricoltura intorno agli anni Settanta attraverso la multinazionale Monsanto: il nome commerciale del prodotto è Roundup.

Ha avuto subito grande successo perché consente di eliminare ogni erbaccia o pianta tranne quella resistente che si desidera coltivare: pertanto si aumenta così la resa per ettaro e si riduce l’impegno per l’agricoltore.

Aveva una bassa tossicità rispetto agli erbicidi all’epoca, ed è quindi stato da subito molto usato anche in ambienti urbani per mantenere strade e ferrovie libere da erbacce infestanti.

Ancora oggi è l’erbicida più usato al mondo. Tra i suoi plus, l’essere smaltito e distrutto con relativa facilità dai batteri del suolo. Il brevetto della Monsanto è scaduto nel 2001 e da allora il glifosato è prodotto da un gran numero di aziende.

Glifosato, perché il suo uso può preoccupare: “Probabile cancerogeno”

Nel 2012 una ricerca francese, diretta da Gilles-Eric Séralini e condotta su dei topi, aveva segnalato una grave cancerogenicità del glifosato.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Food and Chemical Toxicology, aveva però attirato critiche in merito all’affidabilità del metodo usato e dei risultati.

Così, la rivista scientifica ha analizzato nuovamente lo studio e ha ritirato l’articolo.

Anche le più importanti istituzioni scientifiche internazionali si sono espresse in modo non del tutto concorde sulla potenziale pericolosità del glifosato.

Un gruppo di esperti dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) di Lione ha analizzato tutti gli studi sul tema e, nel 2015, ha inserito il glifosato nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” (categoria 2A).

Nella stessa lista ci sono, tra gli altri:

  • il DDT;
  • gli steroidi anabolizzanti le emissioni da frittura ad alta temperatura;
  • le carni rosse;
  • le bevande bevute molto calde;
  • le emissioni prodotte dal fuoco dei camini domestici alimentati con biomasse, soprattutto legna.

Si tratta di sostanze per cui ci sono prove limitate di cancerogenicità negli esseri umani, ma dimostrazioni più significative nei test con gli animali.

Marche di paste con tracce di glifosato: quattro vendute in Italia

La rivista mensile svizzera K-Tipp ha condotto dei test sulla pasta venduta al supermercato, prendendo in esame 18 pacchi di marche diverse: 13 convenzionali, 5 biologici.

Le analisi in laboratorio hanno consentito di trovare residui in 10 dei 13 prodotti convenzionali testati.

Si parla di livelli comunque entro i limiti di legge, quindi i prodotti non sono stati ritirati. I ricercatori svizzeri, però, hanno precisato che non significa che queste sostanze siano salutari.

Tracce di glifosato sono state trovate in 4 marche vendute anche in Italia:

  • Agnesi (pacco di pasta analizzato: tagliolini)
  • Divella (pacco di pasta analizzato: spaghetti);
  • Garofalo (pacco di pasta analizzato: spaghetti);
  • Lidl Combino (pacco di pasta analizzato: tagliatelle).

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Fonte foto: 123RF

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