Giorgia Meloni medita l'addio per le chat rese pubbliche, furia contro gli eletti di FdI: "Mollerò per questo"
Giorgia Meloni sarebbe esasperata dalle pubblicazioni sui media delle chat interne a Fratelli d'Italia. L'ultimo episodio relativo all’elezione di un nuovo giudice della Corte Costituzionale
“Io alla fine mollerò per questo“. Le chat di Fratelli d’Italia rese pubbliche fanno infuriare Giorgia Meloni: la presidente del Consiglio, esasperata per il fatto che le comunicazioni interne dei parlamentari vengono pubblicate sui giornali, si sarebbe sfogata con i compagni di partito, definendo la situazione “sconfortante”. L’ultimo leak, in particolare, riguarderebbe la convocazione per l’elezione di un nuovo giudice della Corte Costituzionale.
- La rabbia di Giorgia Meloni per le chat rese pubbliche
- La convocazione per l’elezione di un nuovo giudice della Corte Costituzionale
- Le risposte allo sfogo
La rabbia di Giorgia Meloni per le chat rese pubbliche
“Io alla fine mollerò per questo. Perché fare sta vita per far eleggere sta gente anche no“, ha scritto la leader di FdI dopo l’ennesima fuga di notizie non gradita.
“L’infamia di pochi mi costringe a non avere rapporti con i gruppi (parlamentari, ndr). Molto sconfortante“, avrebbe aggiunto Meloni, come raccontato dal Fatto Quotidiano.
Gli episodi di pubblicazione di conversazioni interne al partito avvenuti dall’inizio del governo sono stati innumerevoli. La presidente del Consiglio sarebbe per questo convinta dell’esistenza di una o più talpe tra gli eletti di Fratelli d’Italia.
La convocazione per l’elezione di un nuovo giudice della Corte Costituzionale
“Attenzione, martedì 8 ottobre, ore 12.30, indispensabile la presenza di tutti al voto per la Corte Costituzionale. Eventuali missioni vanno rimandate o annullate”, fa sapere Meloni ai suoi nella giornata di venerdì 4 ottobre, dopo la convocazione dei capigruppo di Camera e Senato Tommaso Foti e Lucio Malan.
Le ultime 7 votazioni non hanno prodotto risultati. Stavolta però, l’accordo sul nome nella maggioranza sarebbe stato trovato (i candidati per il ruolo erano il segretario generale di Palazzo Chigi Carlo Deodato e il consigliere giuridico Francesco Saverio Marini).
A distanza di pochissimi minuti dall’invio, tuttavia, il messaggio della premier viene pubblicato da diversi siti d’informazione.
Le risposte allo sfogo
È la goccia che fa traboccare il vaso. Il pomeriggio stesso, nella chat dei parlamentari, la premier arriva al punto di minacciare le dimissioni.
Si susseguono i messaggi di altri esponenti dell’esecutivo, a cominciare dalla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, che le risponde: “Immagino come ti senti”.
Dello stesso avviso la deputata Paola Frassinetti: “Resto senza parole e con tanta rabbia e delusione”.
“Beh, però penso che lavorandoci un po’ gli o l’infame si trova“, aggiunge il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Questo è ovvio. Pensi che non lo sappia già? Ma questo non cambia la natura delle cose”, risponde quindi Meloni.
“Io spero che chi sia stato faccia ammenda e capisca che ci sta danneggiando quotidianamente”, interviene il deputato Salvatore Deidda. Anche qui, la replica è secca: “Ma quale ammenda, c’è gente che per una citazione sul giornale si vende la madre. Solo non capisco come facciano a stare con noi che siamo sempre stati tutt’altro. Detto questo mi taccio prima che esca qualcosa pure da qui“. Detto, fatto.