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Giacomo Gorini bocciato al test di Microbiologia di Burioni nel 2011: oggi è un virologo, l'aneddoto sul prof

Nonostante le ultime polemiche, Giacomo Gorini, tra i più promettenti ricercatori in Italia ed ex allievo di Burioni, ha espresso apprezzamenti nei confronti del professore

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Giacomo Gorini, 34 anni, è uno dei più promettenti ricercatori biomedici in Italia: dopo essere passato da CambridgeHarvard e Oxford (dove ha collaborato allo sviluppo di uno dei vaccini anti Covid), ha lavorato insieme all’immunologo statunitense Anthony Fauci. Prima però, è stato studente di Roberto Burioni, che lo bocciò al test di Microbiologia nel 2011. In una recente intervista, l’astro nascente della ricerca ha speso parole al miele nei confronti del docente, nonostante le polemiche sulle 398 bocciature (su 408 allievi) in un esame tenuto dal noto virologo al San Raffaele di Milano.

Giacomo Gorini e il rapporto con Burioni

Burioni è stato il prof di virologia di Gorini nell’anno accademico 2011-2012. “Frequentavo le lezioni e lui era così magnetico e appassionato che ho deciso di fare la tesi con lui”, ha spiegato il giovane ricercatore in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

“Mi accettò come tesista e scelsi il suo laboratorio per il lavoro di un anno su cui basare la mia tesi – prosegue -. È stato un anno impegnativo, ma bellissimo. E quando arrivò il gran giorno della laurea, il professore mi mise sotto torchio facendomi mille domande”.

Il professor Roberto Burioni ospite del Festival dell’Innovazione e della Scienza a Settimo Torinese

“Voleva che dimostrassi la qualità del lavoro svolto e che mi meritassi il mio voto. Mi ha preparato per tutte le discussioni che sono venute dopo”.

Il test di microbiologia

Il ragazzo non riuscì comunque a passare il test di microbiologia del professore: “È una modalità d’esame che ho ritrovato in tutto il mio percorso di studi, diffusa sia in Italia sia all’estero. Serve a ‘scremare’ un po’“. Secondo il ragazzo, quindi, la difficoltà del test servirebbe a fermare gli studenti poco preparati e che si presentano all’esame solo per provarlo.

“Lo ammetto: io sono stato tra quelli – aggiunge -. La prima volta sono andato per tentarlo un po’ a caso e il professor Burioni mi ha bocciato. Era un pre-test di domande fondamentali e io ne ho sbagliate alcune che dovevo sapere…”

Dopo il primo fallimento, Gorini racconta di essersi messo d’impegno e di aver passato la prova. “Ora io stesso sono virologo. Come ho già detto, la sua materia e il suo modo di insegnarla mi hanno cambiato la vita e la carriera. Per me è un modello da seguire”.

L’esame con 398 bocciati su 408

L’ultimo esame di Microbiologia, materia insegnata da Burioni al San Raffaele di Milano, è stata una carneficina.

Su 408 candidati al pre-test per poi accedere all’esame vero e proprio, il docente ha infatti bocciato quasi il 98% degli studenti. Soltanto 10 su 408, ovvero il 2,45% hanno risposto correttamente a 8 le domande, condizione posta da Burioni come necessaria per prendere parte all’esame vero e proprio. Un risultato che però ha sollevato non poche polemiche.

“Non conosco il caso specifico perché era un altro corso in un’altra facoltà e riconosco che non sempre è tutta colpa degli studenti – ha detto Gorini commentando la vicenda.

“A quando mi guardo indietro e ripenso ai professori che ritenevo tosti, capisco che lo erano perché la loro disciplina richiedeva preparazione. Al San Raffaele ho trovato una realtà in cui bisognava studiare e lavorare. Se non studiavo, non passavo. Come nella vita”.

Fonte foto: ANSA/X

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