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CULTURA E SPETTACOLO

Gerry Scotti avverte Pier Silvio Berlusconi dopo le voci sulla discesa in politica e dice la sua su TeleMeloni

Nel corso di un’intervista, Gerry Scotti ha parlato della possibile discesa in politica di Pier Silvio Berlusconi e dell’esistenza di una “TeleMeloni”

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Nel corso di un’intervista rilasciata a La Stampa, il conduttore Gerry Scotti ha tirato le somme sull’attuale situazione televisiva italiana, parlando di una sempre più discussa discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi e sull’esistenza di una TeleMeloni.

L’intervista a Gerry Scotti

Considerato uno dei volti più noti e amati dal pubblico televisivo italiano, il 68enne Gerry Scotti (all’anagrafe Virginio Scotti) si è aperto nel corso di un’intervista rilasciata a La Stampa, durante la quale ha fatto un’analisi della situazione televisiva italiana.

A partire dalla propria, la condizione di un conduttore ormai consapevole dei propri mezzi: “Il mio punto di forza è proprio il buon rapporto costi/benefici: nel preserale arrivo a 4 milioni di spettatori”.

Gerry Scotti all’inaugurazione della mostra “Mike Bongiorno 1924 – 2024” al Palazzo Reale di Milano

Secondo il conduttore “ci sono colleghi che disdegnano i programmi quotidiani: puntano allo show altisonante, che porta i titoli in prima pagina. Ma quanti format in prime time riescono a toccare i 4 milioni di spettatori? Le aziende non si reggono solo sull’ego dei personaggi: devono produrre utili”.

Gerry Scotti su TeleMeloni

E, a proposito di aziende e di ego, non di rado capita di fare confronti tra i programmi Rai e quelli Mediaset (e i relativi conduttori), e con il tanto discusso arrivo di Pino Insegno a Reazione a Catena e i numerosi episodi di contestazioni interne, già da tempo si parla di una televisione di Stato sempre più “TeleMeloni”.

“Per me TeleMeloni non esiste: è una parola priva di senso, come apericena – dice però Gerry Scotti – Mi rifiuto di pensare che qualcuno possa svolgere il mio lavoro in virtù di un’appartenenza politica. Solo il pensiero mi sembra offensivo verso i colleghi. Non ci credo”.

E anche ora, che è al timone de La Ruota della Fortuna e sfida direttamente Reazione a Catena, il conduttore non vede particolari meriti nei suoi successi: “Milito da 40 anni in tv, facendo compagnia agli italiani senza chiedere un euro. Forse può esserci, come effetto collaterale ‘desiderato’, che qualcuno abbia pensato: che brava persona Gerry. Ma un paio di vittorie contro ‘Reazione a catena’ non fanno un trionfo”.

Il consiglio a Pier Silvio Berlusconi

Riguardo poi alla tanto chiacchierata possibile discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi, qualcuno ha addirittura pensato che di fianco al figlio del Cavaliere possa esporsi anche Gerry Scotti in persona. Ipotesi allontanata con forza dal conduttore: “Mi fa davvero ridere. È una fandonia e chi l’ha scritta non si è nemmeno preoccupato di capire il mio orientamento politico”.

Scotti ha difatti chiarito di venire “da una famiglia operaia, mio nonno era un esponente socialista: nasco a sinistra anche se crescendo ho sposato le posizioni radicali. Mi sembravano le più impregnate di valori. Oggi però non mi riconosco da nessuna parte”.

E riguardo a un ingresso in politica di Pier Silvio, Gerry Scotti ha le idee molto chiare: “Glielo sconsiglierei come feci, esattamente 30 anni fa, con suo padre”.

Fonte foto: ANSA

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