Genovese, musica ad alto volume: arrivano i carabinieri
Il giovane accusato di aver investito le sedicenni Gaia e Camilla è stato ripreso dai carabinieri per schiamazzi e musica ad alto volume in casa
Ancora guai per Pietro Genovese, il 21enne sotto processo per aver investito e ucciso le sedicenni Gaia e Camilla lo scorso dicembre in corso Francia a Roma. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il figlio del regista Paolo Genovese, agli arresti domiciliari dal 26 dicembre, è stato segnalato dai carabinieri al gip per degli schiamazzi e musica tenuta a tutto volume mentre era in compagnia di amici.
L’episodio risale al pomeriggio dello scorso 22 maggio. I carabinieri sono intervenuti dopo una chiamata da parte dei condomini, che segnalavano una festa in pieno svolgimento nell’appartamento del giovane.
Giunti sul posto, i militari hanno appurato che la segnalazione era fondata, con la musica ad alto volume udibile dall’ingresso della palazzina, in strada. Sono quindi saliti dal giovane per un controllo. Genovese era in compagnia di due amici, uno dei quali era seduto accanto a lui la notte del tragico incidente. I genitori erano fuori.
Il 21enne ha mostrato ai carabinieri l’ordinanza del giudice che dallo scorso gennaio lo autorizza a ricevere persone esterne alla cerchia familiare. I militari quindi si sono limitati a riprendere il giovane, invitandolo ad abbassare la musica.
Nessuna violazione delle misure restrittive quindi, tanto che il gip, dopo aver ottenuto la relazione di servizio dei carabinieri, non ha preso provvedimenti. Oltre alla possibilità di ricevere amici, Genovese può anche uscire di casa per andare all’Istituto Europeo di Design dove studia comunicazione.
Intanto il processo a suo carico è iniziato il 13 luglio con il rito abbreviato. È accusato di duplice omicidio stradale.