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Gasdotto spezzato da nave cinese nel Mar Baltico tra Finlandia ed Estonia: disagi da Internet al riscaldamento

Gasdotto spezzato nel mar Baltico tra Finlandia ed Estonia. a provocare il danno una nave cinese

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Le autorità finlandesi stanno conducendo delle indagini approfondite per fare luce sul danneggiamento del gasdotto nel Mar Baltico, tra Estonia e Finlandia. Secondo quanto emerso i danni alla struttura sono stati provocati da una nave cinese.

Non è esclusa l’ipotesi di un atto doloso

Da Helsinki non escludono l’ipotesi che il guasto sia stato innescato volontariamente. Uno scenario inquietante e allarmante per l’Europa, laddove dovesse essere confermato.

Le autorità finlandesi hanno trovato l’oggetto che ha devastato i fondali: trattasi di una grossa ancora, trascinata per “dozzine di chilometri” da una portacontainer cinese partita dal porto russo di Kaliningrad.

La nave di Pechino poi ha tranciato in un punto il gasdotto Baltic Connector e il cavo in fibra ottica, oltre a danneggiare un altro cavo che connette Svezia ed Estonia.

Le indagini

“Le indagini procedono per stabilire se si sia trattato di un atto deliberato. Stiamo esaminando le tracce lasciate sul fondale”, hanno reso noto le autorità di Helsinki che hanno inoltre provato ripetutamente a mettersi in contatto con il mercantile cinese senza ricevere alcuna risposta. “Finora non hanno dato risultati”, hanno spiegato i finlandesi, a proposito dei tentativi di contatto.

La portacontainer cinese protagonista del caso è la “Newnew Polar Bear”. Lunga 169 metri e con un dislocamento di 23 mila tonnellate, muove i suoi carichi solo tra Cina e Russia, transitando nel Baltico.

L’8 ottobre, quando il gasdotto è stato pesantemente danneggiato, si è spostata da Kaliningrad a San Pietroburgo per poi fare rotta verso la Cina, risalendo lungo la Scandinavia. La nave, durante lil percorso, si è fermata nel porto russo di Arkhangelsk.

I sospetti di Helsinki

La domanda che si pongono le autorità di Helsinki è: come è possibile che l’equipaggio del mercantile cinese non si sia reso conto che stava trascinando un’ancora così pesante nei fondali del Baltico per decine di chilometri? Anche perché l’ancora, alla fine, si è ritrovata con due punte d’acciaio spezzate. Poi è stata persa in mare.

Gli inquirenti finlandesi hanno accertato tale dinamica dopo aver visionato delle foto scattate mentre il mercantile entrava ad Arkhangelsk. Appunto senza ancora.

Innanzi a un simile quadro, si pensa che Pechino abbia commesso un gesto doloso deliberato. E se ciò fosse vero, si sarebbe innanzi a un fatto alquanto grave.

Fonte foto: GETTY

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