Franco Grillini e la malattia: "Col mieloma ho perso 50 chili". Sui politici gay: "Il Parlamento era pieno"
Franco Grillini, fondatore dell'Arcigay, racconta la sua malattia e svela come in Parlamento ci siano parecchi politici gay
Franco Grillini torna a parlare della sua malattia, un mieloma che sembrava non dargli scampo, ma anche della sua battaglia per i diritti della comunità Lgbtq italiana, svelando come tanti politici gay popolano il Parlamento. Intervistato da Corriere della Sera e La Repubblica, il presidente onorario di Arcigay si è raccontato.
La malattia che lo ha segnato
Parlando al Corriere, Franco Grillini ha ripercorso le tappe della sua malattia. U nmieloma multiplo, tumore del sangue che non lascia quasi mai scampo, che però lo ha “graziato”.
“Ho subìto una chemio pesantissima e un autotrapianto di cellule staminali. Ne avrei dovuti fare tre, di autotrapianti, ma ne ho retto soltanto uno” ha raccontato. E ha svelato: “Prima della malattia pesavo 100 chili, sono arrivato a pesarne 50. Ero il fantasma di me stesso”.
Sopravvissuto anche al Covid
“Mi davano tutti per spacciato” ha sottolineato più e più volte, perché da quel tipo di malattia quasi nessuno ne esce vivo. Ma grazie a una terapia sperimentale, quella che Grillini ha definito “protocollo per compassionevoli” è arrivata la svolta.
Un mieloma che è rallentato, ma che lo ha pur sempre reso invalido e fragile. Proprio quella categoria che in piena pandemia era tra le più attenzionate per il Covid che, neanche a dirlo, Grillini ha contratto.
“Anche allora erano tutti convinti che ci avrei lasciato le penne” ha raccontato, ricordando di essere stato ricoverato il 23 marzo 2020. Ma appena tre giorni dopo fu dimesso: “Due volte sopravvissuto“.
Il Parlamento e i politici gay
A La Repubblica, poi, Grillini ha svelato di non aver mai smesso di fare politica per poter combattere la propria battaglia per i diritti della comunità omosessuale. Comunità che, tra l’altra, sarebbe ben rappresentata in Parlamento.
“Ho il gay-radar, intercetto gli altri omosessuali e a un certo punto ne avevo contati almeno 70 in Parlamento” ha raccontato il presidente onorario di Arcigay, sottolineando come tanti politici si nascondevano e avevano timore di lui.
E parlando di questi, Grillini ha addirittura rivelato che alcuni volevano anche consigli per i “locali giusti” a Roma.
Ma non sono mancanti anche gli insulti e le offese che il fondatore di Arcigay oggi ricorda col sorriso: “Un leghista mi gridò frocio. Luigi Vascon, pensando di farmi un dispetto disse al microfono ‘Grillina, non fare la cretina’. E io: ‘Luisella, non fare la scema tu’. Risate in aula. A volte basta una battuta per cambiare il mondo”.