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Forza Italia vuole bloccare il Trojan per i reati di corruzione: come funziona la microspia

Secondo Forza Italia, la microspia Trojan rappresenta "lo strumento che più vìola la sfera di intimità dell'intercettato": pronto il disegno di legge

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Stop alla microspia Trojan per i reati di corruzione. Un disegno di legge presentato a Palazzo Madama dall’avvocato e senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin chiede di eliminare l’uso della microspia Trojan per i reati di corruzione contro la pubblica amministrazione. Ecco il motivo.

Il disegno di legge

Come riporta il quotidiano La Repubblica, secondo il senatore di Forza Italia la microspia Trojan rappresenta “lo strumento che più vìola la sfera di intimità dell’intercettato, con l’evidente rischio di una diversa destinazione d’uso atto a violare la privacy degli individui”.

Inoltre, afferma, “i  reati contro la pubblica amministrazione vengono di fatto equiparati ai reati per criminalità organizzata e terrorismo”, ammettendo l”‘uso di tale invasivo mezzo di ricerca della prova anche per quanto concerne tali tipologie di reati”.

Come funziona la microspia

La microspia Trojan viene inserita nello smartphone e non funziona solo come registratore, ma anche come una telecamera in grado di registrare tutto quello che accade.

Ad oggi, riferisce La legge uguale per tutti, l’uso del Trojan a fini investigativi è consentito nel domicilio, cioè nell’abitazione o in altro luogo di privata dimora.

Questo può accadere a condizione che vi sia un fondato motivo di ritenere che in quell’ambiente si stia svolgendo un reato;
e che le intercettazioni riguardino reati gravi: ad esempio, reati di criminalità organizzata e terrorismo.

L’avvocato e senatore Pierantonio Zanettin

Il dibattito sulle intercettazioni

Martedì 20 dicembre, la Commissione Giustizia del Senato ha annunciato che aprirà un’indagine conoscitiva sul tema delle intercettazioni, estendendola anche a quelle effettuate con l’uso del trojan, con una serie di audizioni, dai capi delle procure agli 007 ai ministri competenti, e l’acquisizione di numeri sull’utilizzo di questo strumento e i costi.

“E’ stata approvata l’indagine conoscitiva da me proposta” ha spiegato all’Ansa la presidente della Commissione Giustizia del Senato, Giulia Bongiorno.

“Nelle prossime sedute inizieremo l’indagine, che ha lo scopo di approfondire tutto il tema delle intercettazioni, visto che è una materia che sarà oggetto di interventi legislativi”.

Nelle scorse settimane, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato una riforma delle intercettazioni, definendole “uno strumento micidiale di delegittimazione”. 

Fonte foto: ANSA

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