Allerta tsunami in Italia revocata dopo il terremoto in Turchia: migliaia di morti ed edifici crollati
Una violenta scossa di terremoto è stata registrata nella notte nel sud della Turchia. Pesante il bilancio, ci sono migliaia di morti
Un violentissimo terremoto ha colpito nella notte la Turchia, provocando devastazione. La scossa di magnitudo 7.9 è stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nella provincia di Gaziantep, nel Sud del Paese. Pesantissimo il bilancio, ci sarebbero migliaia di morti e decine di edifici crollati. In Italia è stato diramata l’allerta tsunami per le regioni del Sud, poi revocata dalla Protezione civile.
- Terremoto in Turchia
- Le repliche
- Pesante bilancio
- Allerta tsunami in Italia
- Tajani: verifiche su italiani in Turchia
- Partiti i primi team di soccorso Ue
Terremoto in Turchia
La forte scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata nella notte alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia), nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) , il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro a circa 30 km da Gaziantep, città capoluogo dell’omonima provincia che conta circa due milioni di abitanti.
La forte scossa di terremoto è stata nettamente avvertita dagli abitanti anche in Libano e Israele.
Le repliche
La scossa è stata seguita da una serie di repliche di assestamento, 42 le scosse registrate finora, secondo quanto riferito dall’’agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero degli Interni di Ankara.
Si sono verificate sette scosse di notevole intensità, tutte comprese tra magnitudo 4,7 e 5,6: la più forte è stata di magnitudo 7.5, poi quelle di 5.6, 5.2 e 5, registrate rispettivamente alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora italiana.
Pesante bilancio
Da subito sono stati segnalati numerosi crolli, danni e vittime sia nelle città turche che in quelle del Nord della Siria. I morti sono già migliaia, ma il conteggio delle vittime continua a salire.
Il bilancio delle vittime è salito a oltre 1.300 tra Turchia e Siria, secondo quanto riportato dalle autorità dei due Paesi. Al momento si contano 284 morti in Turchia, almeno 427 nelle zone della Siria controllate dal governo di Damasco e oltre 120 nelle aree controllate dai ribelli. Migliaia le persone rimaste ferite.
Il dato è destinato ad aumentare nel corso delle ore, con le squadre di soccorso impegnate a scavare tra le macerie degli edifici crollati. Le autorità turche hanno segnalato il crollo di decine di edifici sia a Gaziantep che nelle città vicine.
Secondo quanto reso noto dall’Afad, l’agenzia turca per la gestione dei disastri, sono almeno dieci le città dove si sono registrati crolli e vittime: Gaziantep, Kahramanmaras, Hatay, Osmaniye, Adiyaman, Malatya, Sanliurfa, Adana, Diyarbakir e Kilis.
La situazione è resa ancora di più drammatica dal fatto che nelle zone della Turchia colpite dal sisma sono ospitati centinaia di migliaia di profughi siriani scappati dalla guerra. Una emergenza nell’emergenza.
Allerta tsunami in Italia
In seguito alla forte scossa di terremoto in Turchia era scattata in Italia un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo dopo le 6.30 sulle coste italiane, in Puglia, Calabria e Sicilia. A scopo cautelativo, dalle 6.30 è stata bloccata la circolazione ferroviaria iniziando da queste tre regioni.
L’allarme tsunami è stato prima ridimensionato e poi revocato dalla Protezione Civile, sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv. Come comunicato da Ferrovie dello Stato, la circolazione dei treni in Puglia, Calabria e Sicilia è ripresa regolarmente poco dopo le 7 del mattino.
Tajani: verifiche su italiani in Turchia
“Sono vicino al popolo turco colpito da un violento terremoto che ha provocato moltissime vittime”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Non mancherà l’aiuto dell’Italia. Il ministero degli Esteri sta contattando tutti gli italiani che vivono nella regione colpita dal sisma”, ha aggiunto.
La Farnesina ha poi fatto sapere che dalle verifiche effettuate non ci sono italiani tra le persone morte o ferite. Dei circa 5.700 italiani residenti in Turchia solo una ventina vivono nella zona colpita dal terremoto, e starebbero tutti bene.
In una nota di Palazzo Chigi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite. La Protezione Civile italiana ha già fornito la propria disponibilità per contribuire al primo soccorso”.
Partiti i primi team di soccorso Ue
Intanto inizia a muoversi la solidarietà internazionale. L’Ue ha reso noto di aver subito attivato il proprio meccanismo di protezione civile e le prime squadre sono già partite per la Turchia e la Siria.
“Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue sta coordinando l’invio di squadre di soccorso dall’Europa. Sono già in viaggio squadre dai Paesi Bassi e dalla Romania”, afferma in un tweet il commissario Ue alle Crisi, Janez Lenarcic.
Si muove anche la Russia: come riporta la Tass, Mosca ha inviato in Turchia due aerei con 100 soccorritori. Il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia è pronta a fornire tutta l’assistenza necessaria ad Ankara.
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio, ha assicurato che Kiev è pronta a fornire ogni aiuto al popolo “amico” turco.