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Figlio malato di Sla, padre organizza una finta raccolta fondi: Marco Palumbo a processo per truffa

Il caso di Paolo Palumbo aveva fatto il giro del mondo, con vip e politici pronti a contribuire alle spese per una "finta" terapia sperimentale

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

La storia di Paolo Palumbo, chef oristanese di 24 anni malato di Sla, aveva fatto il giro del mondo, arrivando alle attenzioni di personalità come Barack Obama e Papa Francesco.

Ora però il padre, Marco Palumbo, è stato accusato di truffa. Ha raccolto donazioni per permettere al figlio di avere accesso a una costosa terapia , alla quale però non ha mai avuto accesso.

La storia di Paolo Palumbo

Tra il 2019 e il 2020 la storia di Paolo Palumbo aveva fatto il giro del mondo. Grazie anche alla sua presenza durante una serata del Festival di Sanremo, nel giro di pochi mesi vip e personaggi di spicco da tutto il globo si sono interessati alla difficile condizione dello chef 24enne.

Paolo Palumbo a Sanremo con Amadues

Papa Francesco, il Presidente Mattarella, Barack Obama e lo stesso Amadeus, tutti hanno creduto di poter aiutare Paolo che, grazie al sostegno del padre Marco, sembrava avesse finalmente trovato una strada per combattere quella terribile malattia.

Una innovativa e costosissima terapia chiamata “Brainstorm”, con l’accesso al trattamento sperimentale ottenuto grazie al medico ricercatore israeliano Dimitrios Karoussis.

Peccato che, come ha scoperto la Polizia postale l’indirizzo mail attribuito al ricercatore israeliano e da lui utilizzato per contattare la famiglia Palumbo era farlocco.

Le accuse a Marco Palumbo

Secondo l’accusa Marco Palumbo avrebbe convinto il neurologo che aveva in cura il figlio, dott. Vincenzo Mascia, di essere riuscito a far inserire Paolo nella lista del trattamento sperimentale del medico israeliano, per un costo che si aggirava intorno al milione di euro.

Motivo per il quale Palumbo, che non disponeva di una simile cifra, ha deciso di affidarsi al cuore delle persone, promuovendo la ricerca di fondi per curare la malattia del figlio sulla piattaforma di crowdfunding GoFundMe.

Riuscendo, nel giro di poco tempo, a raggiungere 150mila euro di donazioni. Ma ben presto alcuni punti oscuri sono emersi sulla vicenda, con lo stesso dottor Mascia che ha deciso per primo di denunciare l’intera vicenda.

Le indagini

Marco Palumbo, che secondo il Messaggero ha anche precedenti per evasione fiscale, dopo la denuncia del medico ha subito dichiarato di essere “pronto a restituire le donazioni”.

Dichiarazione che non ha fermato le indagini della Polizia postale di Oristano, che ha scoperto la truffa della mail e ha poi passato il fascicolo ai colleghi di Nuoro, città nella quale Palumbo aveva aperto (a suo nome) la PostePay sulla quale ha ricevuto le donazioni.

A gennaio inizierà quindi il processo, e non è escluso che alcuni dei truffati possano testimoniare, compreso il dott. Karoussis, che si è detto “indignato” dopo essere venuto a conoscenza dalla vicenda.

Fonte foto: ANSA

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