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Federica Pellegrini sostiene Angela Carini ma difende Imane Khelif: "La caccia alle streghe mi fa vomitare"

Il pensiero di Federica Pellegrini sul caso esploso attorno al match di pugilato tra l'italiana Angela Carini e l'atleta intersex Imane Khelif

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Anche Federica Pellegrini è intervenuta pubblicamente per commentare il caso internazionale esploso attorno all’incontro di pugilato alle Olimpiadi di Parigi 2024 tra l’italiana Angela Carini e l’atleta intersex Imane Khelif.

Le parole di Federica Pellegrini sul caso Imane Khelif

Federica Pellegrini, ex campionessa di nuoto, a Parigi 2024 in veste di rappresentante Cio in Commissione Atleti, ha dichiarato a La Stampa: “Angela non poteva essere serena, non era nelle condizioni per concentrarsi sulla sua boxe. Così come l’avversaria, che si è ritrovata definita in qualsiasi modo. La caccia alle streghe non si sopporta e mi fa vomitare“.

Sul ritiro di Angela Carini ha detto: “Ognuno ha diritto di decidere quale è il limite per sé e l’azzurra non è da criticare perché si è ritirata“.

Imane Khelif e Angela Carini.

Il retroscena sul dialogo tra Federica Pellegrini e Angela Carini

Federica Pellegrini ha raccontato di aver parlato con Angela Carini la sera prima del match di pugilato tra lei e Imane Khelif: “Le ho parlato la sera prima del combattimento. Le ho detto: ‘Mi spiace tu sia costretta a gareggiare nel caos'”.

L’ex campionessa di nuoto ha anche rivelato la risposta della pugile italiana: “Lei era motivata, ripeteva: ‘Sono pronta, ce la metto tutta’“.

Cosa ne pensa Federica Pellegrini di Imane Khelif

Sull’ammissione di Imane Khelif alle Olimpiadi, Federica Pellegrini ha dichiarato: “L’algerina è nata con un tasso di testosterone più alto della media ed è come le persone che hanno un ematocrito alto di natura, magari sfiorano il doping e allora l’unica regola possibile resta che quando rientrano nei parametri fissati dalla scienza possono competere“.

La sportiva italiana si è detta “inclusiva sempre e a prescindere”, ma ha aggiunto: “Nello sport però esiste la fisiologia ovvero il come ci presentiamo non il come siamo o come ci sentiamo ed esistono delle regole. Siamo tutti socialmente aperti e io sono felice se una persona trans decide di cambiare genere perché significa che ha trovato il proprio benessere”.

Ancora Federica Pellegrini: “Ma poi non credo che sia lecito vedere chi decide per una transizione da uomo o donna rientrare nella categoria sportiva femminile. I tempi di un effettivo cambio ormonale e di forza e di potenza sono troppo lunghi e non sono compatibili con la competizione. Per troppo tempo non ci sarebbe equità, ma Khelif non appartiene a questa categoria, ha sempre gareggiato. Non c’è tema di protesta”.

Fonte foto: ANSA

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