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Emanuela Orlandi, nuove rivelazioni di Mehmet Ali Agca: "Il rapimento fu un fatto interno al Vaticano"

Ali Agca, l'uomo che nel 1981 sparò a Papa Wojtyla, è tornato a parlare della scomparsa di Emanuela Orlandi: "In Vaticano esiste un dossier segretissimo"

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Mehmet Ali Agca, il turco che nel 1981 sparò a Papa Giovanni Paolo II, è tornato a parlare del caso di Emanuela Orlandi. Le nuove rivelazioni sono riportate in una lettera inviata a Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma quando aveva 15 anni. Il contenuto della lettera è stato riportato dal Corriere della Sera. E secondo la versione di Ali Agca, che ora vive a Istanbul con la moglie italiana, si tratterebbe di un rapimento collegato alla scomparsa di un’altra 15enne romana: Mirella Gregori.

Ali Agca, lettera al fratello di Emanuela Orlandi

La lettera di Ali Agca a Pietro Orlandi, che quest’ultimo ritiene attendibile, chiama in causa il Vaticano e Papa Giovanni Paolo II. Secondo l’ex membro dei “Lupo Grigi” i rapimenti delle due ragazze vennero decisi dal governo del Vaticano ed eseguiti da uomini del servizio segreto vaticano “vicinissimi al Papa”.

Le trattative e l’impegno pubblico per le ricerche della ragazza, si legge nella lettera, erano solo una sceneggiata “ben orchestrata da pochi alti prelati operanti all’interno dei servizi vaticani”.

La missione di Papa Giovanni Paolo II e la richiesta ad Ali Agca

Ali Agca spiega nella lettera che Papa Wojtyla ” credeva profondamente nel Terzo Segreto di Fatima e credeva anche nella missione che Dio gli assegnava, ovvero la conversione della Russia”.

Per questa ragione il Papa stesso, secondo la versione di Agca, “voleva che io accusassi i servizi segreti bulgari e quindi il Kgb sovietico” in cambio della liberazione entro due anni.

“Io potevo essere liberato tuttavia solo a condizione che il presidente Sandro Pertini mi concedesse la grazia ed esattamente per questa ragione Emanuela e Mirella vennero rapite” ma Pertini, si legge nella lettera di Ali Agca, “non era manovrabile”.

Manifesti con appelli per Emanuela Orlandi

“Il rapimento di Emanuela Orlandi un fatto tutto vaticano”

Trattandosi di un “fatto tutto vaticano”, secondo la versione di Agca Emanuela Orlandi venne presa in consegna da alcune suore fin dall’inizio. La ragazza avrebbe “compreso l’importanza del suo ruolo” e lo avrebbe “accettato serenamente”.

“So di lei soprattutto grazie a un Padre spagnolo che mi ha visitato in Italia e anche qui a Istanbul. Un uomo, un religioso, animato da una fede autentica, che conosce i misteri del mondo e che non mente”, spiega Ali Agca.

Insomma, secondo Ali Agca in Vaticano esisterebbe un “dossier segretissimo” sul caso Orlandi. Una versione, quella del turco oggi 64enne, ritenuta attendibile da Pietro Orlandi che ha chiesto aiuto a Papa Bergoglio.

Fonte foto: ANSA

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