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Emanuela Orlandi e le nuove accuse di Ali Agca al Vaticano: "L'hanno rapita, è in un convento di clausura"

Ali Agca ha rilasciato nuove dichiarazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e ha puntato il dito contro il Vaticano: "Liberatela immediatamente"

Pubblicato:

Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Dopo la mancata convocazione da parte della commissione parlamentare, Ali Agca vuota il sacco sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e lo fa puntando il dito contro il Vaticano. L’attentatore del Papa ha dunque rotto il silenzio dopo la richiesta di essere convocato presso palazzo San Macuto, un’istanza per il momento respinta. Secondo Agca, quindi, dietro la sparizione della 15enne cittadina vaticana ci sarebbe la Santa Sede.

Le nuove dichiarazioni di Ali Agca

Le nuove dichiarazioni di Ali Agca arrivano con un video di sei minuti inviato a Riccardo Sindoca e pubblicato da quest’ultimo su YouTube. Nel filmato, Agca parla dall’interno di un’automobile e si lascia andare in una serie di dichiarazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi che portano al Vaticano.

“Sono passati 41 anni esatti dal rapimento di Emanuela Orlandi. Dichiaro al mondo che Emanuela Orlandi fu rapita da ‘Entità‘. Entità è il nome di un servizio segreto. È anche il nome di Satana“. Con queste parole esordisce Ali Agca nel suo videomessaggio.

Ali Agca ha rilasciato nuove dichiarazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e ha puntato il dito contro il Vaticano. L’attentatore del Papa aveva chiesto di essere ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta

Quindi Agca continua dicendo che il “mistero di Emanuela Orlandi” sarebbe comprensibile solamente se lo si colloca nel contesto del “segreto di Fatima” che considera “l’unico movente del rapimento”.

Ancora, Agca ricorda che il 1983 fu “Anno Santo” – nel 1983 ricorreva il Giubileo straordinario della Redenzione istituito da Giovanni Paolo II con la bolla Aperite Portas Redemptori in occasione del 1950esimo anniversario dalla morte e resurrezione di Gesù Cristo – quindi si scaglia contro il Vaticano.

Le accuse contro il Vaticano

Secondo Ali Agca “è stato il Vaticano a rapire Emanuela Orlandi”, un dettaglio che egli stesso considera allucinante ma allo stesso tempo “l’unica verità”.

Continuando, l’ex terrorista turco indica dove si troverebbe la ragazza scomparsa. Secondo Agca, sin dal 22 giugno 1983 Emanuela Orlandi sarebbe stata portata “in un Paese cattolico con la protezione di un governo cattolico”, una verità di cui sarebbe stato al corrente anche il padre della 15enne, Ercole Orlandi, in quei giorni in cui i presunti rapitori chiedevano la liberazione dell’attentatore del Papa in cambio del ritorno a casa di Emanuela.

Nello specifico, Emanuela Orlandi sarebbe stata rinchiusa “in un convento di clausura” nel quale “se non è morta per cause naturali, sta benissimo”, ma “ha una nuova carta d’identità, non è più Emanuela Orlandi“. La prova sarebbe anche nelle parole pronunciate da Ercole Orlandi prima di esalare l’ultimo respiro: “Sono stato tradito da chi ho servito”. Chi ha tradito gli Orlandi, e perché? Soprattutto, cosa c’è di vero nelle dichiarazioni di Ali Agca?

L’appello al Papa

Alla fine del videomessaggio, Ali Agca si rivolge direttamente a Papa Francesco invitando il pontefice a “intervenire ascoltando la voce di Dio nel Vangelo”. Successivamente si rivolge direttamente allo Stato del Vaticano: “Liberate immediatamente Emanuela Orlandi” sia viva che morta.

C’è da chiedersi se questa sia la “verità storica” che Ali Agca aveva promesso di riportare qualora fosse stato convocato dalla commissione parlamentare d’inchiesta, che per il momento ha respinto la sua richiesta.

Fonte foto: ANSA

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