Emanuela Orlandi e l'ammissione del cardinale Zuppi sul coinvolgimento della Chiesa: la reazione di Pietro
Il cardinale Matteo Maria Zuppi ha rotto il silenzio sul ruolo della Chiesa nella scomparsa di Emanuela Orlandi: "Illazioni comprensibili"
Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, avrebbe ammesso il coinvolgimento della Chiesa nella scomparsa di Emanuela Orlandi. Un fatto eclatante, questo, al quale hanno assistito i giovani riuniti in occasione del Giffoni Film Festival. I ragazzi e le ragazze hanno incalzato Zuppi sul caso Orlandi, un giallo aperto dal 22 giugno 1983 e ancora senza una risposta. Intorno alla vicenda hanno roteato – e in certi casi ancora vi orbitano – diverse realtà, dal terrorismo internazionale alla criminalità organizzata italiana nei nomi della Banda della Magliana. Inoltre, come è noto, l’ombra del Vaticano ritorna più volte.
- Il cardinale Zuppi e il ruolo della Chiesa
- Il commento del fratello di Emanuela Orlandi
- Il Vaticano secondo Ali Agca
Il cardinale Zuppi e il ruolo della Chiesa
Come detto in apertura, il cardinale Matteo Maria Zuppi si è sbilanciato sul caso di Emanuela Orlandi di fronte al pubblico del Giffoni Film Festival. Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha parlato della scomparsa della 15enne cittadina vaticana con una dichiarazione che ha suscitato anche la reazione di Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela che da più di 40 anni cerca ininterrottamente la verità sulla sorella.
I giovani in platea gli hanno chiesto delucidazioni sul ruolo della Chiesa, e Zuppi ha risposto: “È interesse della Chiesa collaborare”. Quindi si è riferito alla commissione bicamerale d’inchiesta che è istituita per fare chiarezza sul caso Orlandi e sulla scomparsa di Mirella Gregori.
A tal proposito, ha detto: “Mi auguro che la commissione chiarisca tanti dubbi che ancora ci sono su questo caso”, dubbi che secondo Zuppi sono “comprensibili” in quanto “tutto diventa verosimile” quando la strada verso la verità si presenta ancora lunga e tortuosa.
Eppure, in quale senso Zuppi avrebbe ammesso un coinvolgimento della Chiesa? Il cardinale lo ha fatto parlando di tutto ciò che si è detto in più di quarant’anni di domande senza risposta, di false piste e mitomani. Soprattutto, Zuppi riconosce che le teorie sul ruolo del Vaticano avrebbero un senso. Le sue parole: “Certe volte ci sono state anche delle illazioni che possono essere comprensibili quando una situazione è poco chiara”.
Il commento del fratello di Emanuela Orlandi
L’affermazione di Zuppi non è sfuggita a Pietro Orlandi, che a Fq Magazine e sulla sua bacheca social ha affidato il proprio commento. Per il fratello di Emanuela Orlandi è un bene che il cardinale “abbia detto di avere fiducia nella commissione”.
Allo stesso momento, Pietro Orlandi si chiede: “Ha dimenticato che c’è un’inchiesta vaticana interna portata avanti dal promotore di giustizia Alessandro Diddi?”.
Il Vaticano secondo Ali Agca
Recentemente anche Ali Agca, l’ex terrorista turco e autore dell’attentato a Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981, si è pronunciato sul caso Orlandi e ha tirato in mezzo il Vaticano.
Nello specifico, Agca sostiene che nella scomparsa siano coinvolti i servizi segreti Vaticani definiti con il nome di Entità, che avrebbero rapito la minore. Il movente sarebbe da individuarsi nel segreto di Fatima e nel fatto che il 1983 fu Anno Santo.