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Elon Musk compra Twitter per 44 miliardi e licenzia 4 top manager: le tappe dell'acquisizione

L'eccentrico fondatore di Tesla aveva anticipato ieri la conclusione dell'operazione a poche ore dall'inizio del processo

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Alla fine di un tira e molla durato mesi, Elon Musk completa l’operazione di acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari, soltanto qualche ora prima dall’inizio del processo per il mancato rispetto degli accordi con il social network. Il giudice aveva stabilito come termine massimo le 17 di oggi, ma è stato lo stesso multimiliardario ad annunciare l’acquisizione twittando sul suo profilo intorno alle tre di notte (in Italia) che l’uccellino blu di Twitter è libero. Subito dopo ha cacciato quattro tra i dirigenti più importanti della società, tra i quali l’ad Parag Agrawal.

L’acquisizione

L’eccentrico fondatore di Tesla e SpaceX già giovedì aveva spiegato di aver comprato Twitter spinto dall'”amore” e dalla voglia di “aiutare l’umanità” ed aveva fatto la sua comparsa nel quartier generale del social network a San Francisco con un lavandino tra le braccia, pubblicando le immagini con su scritto “Let that sink in”: un messaggio enigmatico che letteralmente significa “fate entrare quel lavandino”, ma che nasconde un gioco di parole in inglese.

Il licenziamento dei top manager

Da quella stessa sede ha fatto scortare fuori, dopo averli licenziati in tronco, quattro top manger di Twitter: oltre al Ceo Agrawal, anche il ‘chief financial officer’ Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della ‘policy’ Vijaya Gadde e il ‘general counsel’ Sean Edgett.

“Acquisto Twitter perché è importante per il futuro della civilizzazione avere una piazza comune digitale dove un’ampia gamma di idee può essere discussa in modo salutare senza ricorrere alla violenza”, ha spiegato Musk, per evitare che il social media si divida in “camere di risonanza della destra o della sinistra che generano più odio e dividono il paese. Nel cercare senza sosta click, i media tradizionali hanno alimentato gli estremi.”

“È per questo che compro Twitter. Non perché è facile, non perché fa soldi. Lo faccio per cercare di aiutare l’umanità che amo. E lo faccio con umiltà, riconoscendo che, nonostante i migliori forzi, c’è una reale possibilità di fallire” ha spiegato Musk.

Il neo-proprietario ha assicurato che sotto la sua gestione la piattaforma “non diventerà un inferno aperto a tutti”, di tutti contro tutti e “dove si può dire qualsiasi cosa senza conseguenze” in un messaggio diretto soprattutto agli inserzionisti preoccupati per l’allargamento delle maglie sulla moderazione dei contenuti.

Le tappe dell’acquisizione

L’ufficialità dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk mette il punto a un’operazione iniziata lo scorso gennaio, quando il multimiliardario inizia a comprare le prime azioni del social network, fino ad arrivare ad acquistare il 5 per cento di quote.

Il 26 marzo il miliardario scrive sul suo profilo da 80 milioni di follower che sta “seriamente pensando” di lanciare un social alternativo a Twitter, e si chiede se il “libero pensiero” non è messo a rischio dalle limitazioni del “social dell’uccellino”.

Dopo aver espresso ai vertici dell’azienda l’intenzione di entrare del board, Musk acquista il 9,2 per cento di azioni di Twitter, versando 2,9 miliardi di dollari.

Il 14 aprile il fondatore di Tesla presenta a sorpresa la sua offerta d’acquisto di Twitter di 43,4 miliardi di dollari, 54,20 dollari ad azione.

Undici giorni dopo il social network accetta la proposta e comincia la trattativa per l’acquisto, che viene però interrotta dallo stesso Musk che vuole prima chiarire il numero degli account falsi presenti sulla piattaforma, ritenuti molti di più rispetto al 5% dichiarato da Twitter.

A luglio il multimiliardario ritira l’offerta e pochi giorni dopo il board di Twitter deposita l‘esposto contro di lui alla Chancery Court nel Delaware.

Il 19 luglio il tribunale stabilisce che entro il 28 ottobre le parti devono trovare un accordo, senza il quale avrebbe inizio il processo. Per evitare una battaglia legale poco vantaggiosa, Musk fa nuovamente dietrofront e conferma i termini dell’acquisizione stabiliti inizialmente su 54,20 dollari ad azione, così da concludere l’acquisto a qualche ora dall’inizio della causa legale.

Fonte foto: ANSA

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