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Elezioni regionali in Sicilia, si contano ancora voti: mancano all'appello 48 sezioni, errori nelle procedure

Mancano ancora all'appello diverse sezioni da scrutinare che potrebbero ribaltare l'esito del voto per l'ingresso all'Ars

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

A 17 giorni dalle elezioni regionali in Sicilia, avvenute il 25 settembre contemporaneamente a quelle politiche per il voto del nuovo Parlamento, non si hanno ancora i risultati definitivi. Infatti mancano all’appello ancora 48 sezioni tra Catania e Siracusa, scrutini che potrebbero regalare o togliere alle forze politiche importanti posti all’Ars.

Elezioni regionali in Sicilia, caos per i risultati

Dal 25 settembre 2022, giorno dell’election day in Sicilia dato il contemporaneo ritorno alle urne per decidere il nuovo governatore regionale e votare il Parlamento a livello nazionale, sono passati 17 giorni. Diciassette lunghi giorni di attesa per cantare vittoria per Renato Schifani, ex presidente del Senato del governo Berlusconi e Monti, certo del successo che però ancora non gli è stato notificato a causa dei ritardi del conteggio voti.

Dopo 17 giorni, infatti, mancano all’appello ancora 48 sezioni da scrutinare a causa di alcuni errori nella compilazione dei verbali da parte dei presidenti di sezione che, facendo mancare l’esito delle urne, porteranno al riconteggio dei voti. Quei plichi sono finiti prima nei Comuni e poi in Prefettura e adesso i fascicoli sono passati alla commissione circoscrizionale del tribunale di competenza che sta nuovamente contando i voti, coinvolgendo chiaramente i rappresentanti di lista per garantire la trasparenza delle operazioni.

Quali sezioni mancano da scrutinare

A mancare, come detto, sono circa 48 sezioni tra Catania e Siracusa. Nello specifico, dopo aver chiuso le pratiche a Messina, l’attenzione si è rivolta alla città etnea e a quella siracusana, con quest’ultima ancora indietro di ben 42 sezioni da scrutinare.

Una situazione che, a 17 giorni dalle elezioni, suona quasi paradossale, con gli eletti che non possono ancora cantare vittoria per l’ingresso all’Ars.

Tutto ancora da decidere

Dopo aver visto Luigi Genovese perdere il proprio posto all’Ars col riconteggio dei voti a Messina, tutto può ancora succedere per la formazione del nuovo Parlamento siciliano che è pronto a insediarsi a Palermo. A Catania, per esempio, il riconteggio potrebbe riservare sorprese in quanto le liste del Partito Democratico e quella degli Autonomisti sono staccate di pochi voti. Se dalla nuova conta dovesse risultare un esito differente, l’autonomista Alessandro Porto potrebbe avere la meglio sul dem Giovanni Burtone, conquistando uno scranno in consiglio regionale.

A Siracusa e da Lentini, dove si attendono ancora gli esiti, tutto è invece da scrivere. E dire che nel 2018 proprio la cittadina siracusana era stata coinvolta nel caos al ballottaggio tra i due candidati sindaco Paolo Ezechia Reale e Francesco Italia, con ritardi su ritardi che si conclusero solo con ricorsi al Tar.

Fonte foto: ANSA

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