Elezioni politiche, il programma di Fratelli d’Italia: le promesse elettorali di Giorgia Meloni
I temi principali del programma elettorale di Fratelli d’Italia: ecco cosa promette di fare Giorgia Meloni nella XIX legislatura se vince le elezioni
“Pronti a risollevare l’Italia”: con questo slogan Fratelli d’Italia si presenta alle elezioni politiche del 25 settembre. Il documento programmatico del partito guidato da Giorgia Meloni, elaborato parallelamente a quello condiviso con gli alleati del centrodestra, si compone complessivamente di 25 punti. Viene definito un “piano di volo”, che “proprio come un programma di governo” individua una meta e traccia la rotta.
- Fratelli d’Italia, la premessa nel programma politico
- La famiglia e la natalità
- Fisco, tasse e sistema imprenditoriale
- Le risorse del Pnrr
- Il Made in Italy
- Lavoro e giovani
- Le “devianze” e il ruolo di sport e scuola
- Pensioni e sanità
- Il nodo energia
- Le politiche sull’immigrazione
- Il presidenzialismo
- La politica estera
Fratelli d’Italia, la premessa nel programma politico
Come si legge nella premessa del programma proposto agli elettori da Fdi, è stato messo a punto “un progetto vivo e concreto, scaturito da una chiara visione per il futuro dell’Italia”.
Il Paese viene definito in declino economico, sociale, culturale e politico, “frutto di scelte sbagliate e opportunistiche di una classe politica che ha rinunciato a difendere l’interesse nazionale e con esso famiglie e imprese”.
Per questo, secondo Giorgia Meloni, il 25 settembre ci sarà la possibilità “di chiudere una fase storica sciagurata”. “Fratelli d’Italia – si legge nel documento – ha dimostrato di essere l’unica reale alternativa credibile all’attuale sistema di potere della sinistra”.
La famiglia e la natalità
Essendo la famiglia considerata “l’elemento fondante della società”, il programma di Fdi pone l’accento sulla necessità di affermare nuovamente il suo ruolo centrale. Come? Sostenendo prima di tutto la natalità, dando a tutti la possibilità di costruire il proprio progetto familiare.
Tra le misure indicate vi sono un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti di ogni famiglia ma soprattutto l’aumento degli importi per l’assegno unico e universale: “Fino a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro dal secondo anno di vita fino ai 18 anni e mantenimento dell’attuale assegno fino a 21 anni”.
E ancora: sostegni concreti ai nuclei con disabili a carico, rafforzamento dei congedi parentali, riduzione dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia e asili nido gratuiti con il sostegno ai Comuni.
Promesse inoltre campagne di informazione di natura medica sul tema della fertilità e una piena applicazione della Legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza, “a partire dalla prevenzione”.
Fisco, tasse e sistema imprenditoriale
Secondo Fdi occorre un nuovo patto fiscale per l’Italia, che permetta di proteggere il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie, garantendo un fisco “equo e non vessatorio”. L’obiettivo è inaugurare una nuova era nei rapporti tra Fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato.
Il programma indica una lotta all’evasione fiscale a partire da evasori totali, grandi imprese, banche e grandi frodi sull’Iva.
Tra le principali proposte elettorali vi sono: la riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare; estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato; introduzione della flat tax sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti; progressiva eliminazione dell’Irap.
Inoltre viene promesso un innalzamento del limite all’uso del denaro contante, in modo tale da allinearlo alla media dell’Unione europea. “Basta con la miope politica dei bonus – si legge poi nel documento – da sostituire con misure stabili e durature”.
Per quanto riguarda le cartelle esattoriali in essere, è previsto il “saldo e stralcio” fino a 3mila euro per le persone in difficoltà e, per importi superiori, il pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi.
In merito al sistema imprenditoriale, per Fdi “è indispensabile rimuovere i vincoli strutturali che limitano la crescita economica e liberare le forze produttive dell’Italia, creando le condizioni necessarie per consentire alle imprese di svilupparsi e competere a livello internazionale”.
Le risorse del Pnrr
Spazio anche alle modalità di utilizzo del Pnrr, che rappresenta “una grande occasione per la modernizzazione dell’Italia e delle sue infrastrutture e per la ripartenza economica della Nazione”.
Per questo secondo Fdi è fondamentale utilizzare al meglio le risorse, “tenendo conto del nuovo contesto emerso a seguito della guerra in Ucraina e della crisi energetica”. L’idea è quella di rimodularle nei limiti di quanto stabilito dal regolamento.
Si vuole rafforzare la capacità amministrativa degli enti attuatori “con particolare riferimento alle procedure degli interventi infrastrutturali complessi”, semplificare i processi di affidamento, razionalizzare le strutture adibite all’esecuzione dei progetti e snellire le norme e le procedure.
Tra gli obiettivi vi sono quelli di destinare maggiori risorse all’approvvigionamento e alla sicurezza energetici, liberare l’Italia e l’Europa dalla dipendenza dal gas russo, e mettere al riparo la popolazione da razionamenti e aumenti dei prezzi.
“L’Italia ha una collocazione geografica che le permette di convogliare le ingenti fonti di approvvigionamento energetico primarie che vengono dal Nord Africa e dall’est del Mediterraneo, diventando un vero e proprio hub strategico”, viene fatto notare nel documento programmatico.
Il Made in Italy
Il programma elettorale di Giorgia Meloni pone l’accento anche sull’importanza del Made in Italy, “un marchio, uno stile di vita, un’opportunità economica e diplomatica per la nostra Nazione”.
La proposta è promuovere una certificazione governativa che valorizzi i prodotti italiani, sul genere del marchio Doc e di creare una grande piattaforma online come vetrina.
Non solo: si vuole istituire il Liceo del Made in Italy per dare prestigio al contesto lavorativo e culturale del Marchio Italia, “formando gli studenti – anche con tirocini e scambi culturali all’estero, tramite le nostre rappresentanze diplomatiche – sia dal punto di vista della conoscenza della produzione italiana di alto livello sia della promozione delle attività di business orientate verso il mercato estero”.
Lavoro e giovani
Spazio all’occupazione e ai giovani. Fdi vuole ridurre prima di tutto le tasse sul lavoro attraverso il taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo. E si auspica un maggiore utilizzo dei fondi europei per il sostegno all’occupazione dei soggetti più deboli.
Il programma prevede la progressiva introduzione di un meccanismo fiscale premiale per le aziende ad alta intensità di lavoro, sulla base del principio “più assumi meno tasse paghi”. Già nell’immediato si vuole introdurre una super deduzione del costo del lavoro per le imprese che incrementano l’occupazione rispetto agli anni precedenti.
Poi si vogliono ampliare le possibilità di utilizzo dei voucher lavoro, “soprattutto in ambito agricolo, turistico e del lavoro domestico, rafforzando tutti i meccanismi di contrasto a distorsioni e abusi”.
Per promuovere la formazione e l’inserimento dei giovani l’idea è quella di rilanciare, con adeguate tutele, gli strumenti del contratto di apprendistato e dei tirocini, promuovendo in particolare la formazione nell’ambito delle discipline Stem “per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro e colmare l’attuale carenza di figure qualificate in tali materie”.
E per debellare la piaga della disoccupazione giovanile vengono promesse zero tasse per i primi tre anni ai giovani under 30 che si mettono in proprio e incentivi alle aziende che assumono i ragazzi.
Per quanto concerne la lotta alla disoccupazione, si intendono affiancare ai sussidi anche efficaci interventi formativi e di riqualificazione professionale, costruendo un modello di ammortizzatori sociali universale per tutti i lavoratori.
Sostegno poi al lavoro femminile e al superamento del “gender pay gap”, attraverso misure che migliorino la trasparenza retributiva e l’istituzione di una autorità garante.
Tra le proposte vi è anche quella di incentivare l’accordo volontario tra lavoratori e datori di lavoro per consentire l’anticipo di una quota dello stipendio mensile, “in modo che i lavoratori che lo richiedano possano avere parte dello stipendio ogni 15 giorni”.
Le “devianze” e il ruolo di sport e scuola
Fdi vuole promuovere “stili di vita sani per contrastare il disagio e le devianze giovanili, come droga, alcolismo, gioco d’azzardo patologico, bullismo e la diffusione delle baby gang”.
“La scuola deve diventare il centro nevralgico del territorio e della sua comunità – si legge nel documento programmatico – anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni, con aperture pomeridiane e sinergia con gli enti del Terzo settore per ampliare l’offerta culturale e sportiva”.
Si vuole istituire il “diritto allo sport, all’arte e alla cultura”: per Fdi ogni giovane deve avere la possibilità di accedere a qualsiasi disciplina artistica e sportiva, anche con sostegni diretti.
Pensioni e sanità
Secondo Fdi “come i giovani rappresentano il nostro futuro, così gli anziani rappresentano la nostra storia: un patrimonio di esperienze, competenze, talenti che ha contribuito a far nascere e crescere la nostra Nazione”.
Per questo si vuole dare maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e un accesso facilitato alla pensione, favorendo al contempo il ricambio generazionale.
Inoltre si vogliono ricalcolare, oltre un’elevata soglia, le “pensioni d’oro” che non corrispondono a contributi effettivamente versati, adeguando poi le pensioni minime e sociali “per restituire dignità alle persone che vivono difficoltà quotidiane”.
A supporto dei soggetti più deboli c’è anche un piano sanità, che prevede l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa. L’obiettivo è creare un’autorità Garante della Salute, “indipendente a livello amministrativo e con poteri ispettivi e di segnalazione, a cui ogni cittadino può rivolgersi per carenze di qualità o mancato accesso ai servizi”.
Il nodo energia
Sulla crisi legata al caro energia il partito guidato da Giorgia Meloni promette un’immediata costituzione di una unità di crisi per contrastare le speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime.
L’obiettivo è istituire un tetto europeo al prezzo del gas per contenere l’importo delle bollette energetiche, oltre a svincolare il prezzo dell’energia elettrica.
Il programma prevede la diversificazione delle fonti energetiche con la realizzazione di nuove infrastrutture strategiche, come i rigassificatori, e lo sfruttamento delle risorse presenti sul nostro territorio a partire dai giacimenti di gas.
L’idea è quella di riattivare e ammodernare gli impianti già esistenti e realizzarne di nuovi per la produzione di energia da fonti pulite e sicure. Allo stesso tempo si intende investire nella ricerca sul nucleare di ultima generazione.
Le politiche sull’immigrazione
L’immigrazione resta al centro del programma elettorale. Secondo Fdi quella illegale “minaccia la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini”.
“Occorre una svolta politica forte per garantire la legalità nei nostri confini, riqualificare i nostri territori e rafforzare il tessuto sociale ed economico nazionale”, viene sottolineato nel documento.
Per questo si intende contrastare l’immigrazione irregolare e gestire in maniera ordinata i flussi legali, favorendo l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari.
Previsto un controllo delle frontiere e il blocco degli sbarchi per fermare la tratta degli esseri umani, con la creazione di hot-spot in territori extra-europei, gestiti dall’Ue, per valutare le richieste d’asilo e una distribuzione equa nei 27 Paesi membri.
Il programma parla anche di “contrastare le attività delle Ong che favoriscono l’immigrazione clandestina“.
Il presidenzialismo
Tra i punti cardine del testo programmatico di Giorgia Meloni c’è il presidenzialismo.
Viene infatti promessa una riforma presidenziale dello Stato, al fine di assicurare la stabilità governativa e un rapporto diretto tra cittadini e chi guida l’esecutivo.
“Negli ultimi 20 anni l’Italia ha avuto 11 diversi governi – si legge nel documento – una instabilità che ci indebolisce nei rapporti internazionali e che penalizza gli italiani, perché governi che durano così poco non hanno una visione di lungo periodo, ma cercano solo il facile consenso nell’immediato”.
La politica estera
Quello relativo alla politica estera è tra i temi più delicati di questa campagna elettorale. Per Fdi deve essere “incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale e sulla difesa della Patria“.
Nel programma viene sottolineato il pieno rispetto delle alleanze internazionali “nel sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione della Federazione Russa”.
Tra le proposte vi è quella di promuovere politiche di Difesa comune dell’Unione europea e la costituzione di una “colonna europea” della Nato, “pilastri indispensabili per la sicurezza e l’indipendenza del Continente”.