"È solo un'influenza": bimba di due anni rimandata a casa dall'ospedale muore poche ore dopo
La piccola, di 22 mesi, era raffreddata da tempo ma per i medici era un semplice virus che andava curato con paracetamolo. I genitori preparano la causa
Dopo un raffreddore e sintomi che persistevano da settimane, i genitori della piccola Hailey hanno deciso di portarla in ospedale. Per i medici la bimba aveva solo un’infezione, e hanno consigliato una cura di paracetamolo. Poco ore dopo però, i genitori hanno trovato il corpo senza vita della loro figlia.
Un raffreddore che non va via
La tragedia è avvenuta a Wigan, città del Regno Unito non molto distante da Liverpool e Manchester. Quando la piccola Hailey ha iniziato a presentare tosse e naso che cola, il 7 dicembre, è stata portata dal medico di famiglia, che le ha prescritto degli antibiotici.
Una cura durata poco, a causa di una reazione allergica. Una settimana dopo allora, con i sintomi ancora presenti, è stata portata a un altro appuntamento medico dove alla famiglia è stato detto che, poiché aveva un’infezione virale, aveva bisogno di Calpol (paracetamolo) e ibuprofene invece di antibiotici.
Il giorno dopo, il 17 dicembre, Hailey sembra essersi ripresa, tanto da correre e da avere di nuovo appetito. Ma quando in tarda serata la madre è andata a controllare le sue condizioni, l’ha trovata ansimante e ha chiamato un’ambulanza. Dopo due ore di attesa però, ha deciso di portare la piccola da sé al pronto soccorso di Wigan, dove è riuscita a farla visitare dopo altre cinque ore.
Il rientro dall’ospedale e la morte
Il medico che ha visitato la piccola Hailey, di appena ventidue mesi, le ha diagnosticato un virus influenzale e ha detto alla famiglia di andare a casa, di mantenerla idratata, di somministrare Calpol e, se non fosse migliorata in tre giorni, di riportarla al pronto soccorso.
Il 18 di dicembre quindi, quando i genitori Kris Thompson e Ibolya Adam hanno riportato a casa Hailey, credevano fosse tutto risolto. Ma il mattino dopo il padre ha trovato la piccola immobile e incosciente nel suo lettino.
L’uomo ha subito chiamato i soccorsi e, guidato al telefono da un operatore, ha eseguito la rianimazione cardiopolmonare sulla bambina. Un paramedico è poi sopraggiunto e ha continuato la pratica prima che Hailey fosse portata d’urgenza all’infermeria di Wigan, dove nonostante gli sforzi i medici non sono riusciti a rianimarla.
La denuncia dei genitori
A distanza di diversi giorni, Kris e la compagna Ibolya hanno ricevuto un certificato di morte provvisorio, in cui si afferma che Hailey soffriva di sepsi e polmonite quando è morta. Un decesso ancora da accertare, in attesa di ulteriori test, tra i quali uno specifico per rilevare infezioni da streptococco A.
Parlando con un giornalista dell’Indipendent, il padre ha detto di pretendere ora delle risposte. “Come può un bambino sano morire nel sonno? E perché non è stata testata per streptococco A, scarlattina o Covid, per esempio?”
“Ora stiamo esplorando le opzioni per un’azione legale. Ci sentiamo più forti che mai, ora che sappiamo che aveva la sepsi e la polmonite, che il personale del pronto soccorso avrebbe dovuto effettuare dei test per scoprire cosa c’era che non andava in lei, piuttosto che limitarsi a controlla i livelli di zucchero nel sangue o provare a guardarle le tonsille”.
L’unica, piccola consolazione per ora arriva proprio dal certificato provvisorio, grazie al quale finalmente Kris e Ilboya potranno celebrare i funerali della loro piccola Hailey.