Draghi, Zingaretti chiude alla Lega. Poi la frecciata a Renzi
Nicola Zingaretti ha spiegato le proposte che il Pd presenterà a Draghi per formare il nuovo governo
“Noi mettiamo sul campo punti di programma molto chiari, tra i quali una chiara vocazione europeista. Su questo, penso che noi e la Lega siamo forze alternative, ma spetta al professor Draghi costruire il perimetro della maggioranza”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo” su La7, spiegando la posizione dei Dem sulla crisi di governo e il possibile esecutivo guidato da Mario Draghi.
Con il sì di Silvio Berlusconi al governo guidato dall’ex presidente della Bce, il Partito Democratico quindi chiude ad un esecutivo assieme alla Lega e va in pressing sul Movimento 5 Stelle affinché entri nella maggioranza.
“Il Pd dirà sì a questa sfida indicata dal presidente Mattarella in un momento drammatico, presenteremo degli obiettivi più che delle condizioni. Tra questi – ha detto -, un governo collocato in Europa, una riforma fiscale per una progressività del fisco, una riforma della giustizia per migliorare la competitività del paese, il piano del Recovery Fund per maggiori investimenti e lavoro”.
“Un governo di questo tipo – ha spiegato – può portare credibilmente alla fine della legislatura. Noi chiederemo un governo politico, con ministri bravi, competenti e in grado di misurarsi con le sfide che abbiamo davanti. Ma ascolteremo il professor Draghi, che farà sintesi e noi ne prenderemo atto”.
“Sono molto ottimista – ha aggiunto Zingaretti – che si faccia presto un governo per questo Paese. Da zero a dieci, direi che c’è una probabilità di 8 o anche 9”.
Da Zingaretti poi una frecciata a Matteo Renzi: l’ex segretario del Pd “può rivendicare solo il casino di aver aperto questa crisi al buio, ma senza la nostra presa di responsabilità in queste ore, la situazione avrebbe rischiato di precipitare”.
“La fine del governo Conte – ha spiegato – poteva coincidere con la fine dell’alleanza con i Cinquestelle e LeU e invece così non è stato”.
“Ricordo però – ha sottolineato – che un anno e mezzo fa ho preso la guida di un partito che era piccolo, isolato e marginale. Oggi siamo in un’alleanza di centrosinistra che si sta rafforzando, mentre quella di centrodestra si sta rompendo“.